In Sicilia formazione ferma al palo - QdS

In Sicilia formazione ferma al palo

Michele Giuliano

In Sicilia formazione ferma al palo

sabato 07 Marzo 2015

Chiesto dai confederali incontro urgente con la Regione: sotto accusa gli assessori al Lavoro e alla Formazione. Disagi in tutte e tre le filiere interessate: corsi fermi oppure partiti ma non finanziati con decreto

PALERMO – Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno chiesto di confrontarsi su una precisa piattaforma con il governo regionale sugli aspetti sempre più drammatici della vertenza della formazione professionale per tutte le tre filiere, che ormai coinvolge un sempre più grande numero di lavoratori. Ad essere coinvolti in questa fase tutti i lavoratori, da quelli licenziati, a coloro che sono prossimi al licenziamento, per arrivare anche a chi è sottoposto a pesanti ritardi della retribuzione ed ad abbattimenti dell’orario.
 
Ad essere stato proclamato lo stato di agitazione dell’intero settore in Sicilia, segno che il malessere ora si sta manifestando in tutta la sua evidenza: “Ciò riguarda sempre di più le stesse scelte ed atti di indirizzo del governo – affermano i sindacati – ed i fallimenti di molti atti amministrativi fatti oggetto di censure da parte della magistratura amministrativa, come nel caso degli enti non riaccreditati e adesso riammessi dai Tar siciliani che, se si vuole davvero tutelare i lavoratori, dovrebbero essere messi in condizione di ripartire”.
 
A detta delle organizzazioni di categoria il governo regionale oggi è chiamato inoltre ad adottare misure straordinarie per l’avvio dei percorsi di istruzione e formazione rivolti ai minori soggetti all’obbligo, che oggi sono a serio rischio di dispersione, e misure straordinarie per garantire l’offerta formativa ed i lavoratori impegnati e da impegnare nelle attività gestite dal Ciapi, che sembrano invece abbandonate a loro stesse, a discapito delle stesse scelte operate dal governo. Anche sugli ammortizzatori in deroga i molteplici annunci rassicuranti non hanno riscontro concreto.
 
“Le organizzazioni sindacali – scrivono Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola – hanno chiesto dal mese di gennaio di essere ricevute dal presidente della Regione Rosario Crocetta e, in subordine dai suoi assessori ai rami della Istruzione e Formazione e della Famiglia e del Lavoro. Tali richieste non hanno prodotto esito sino ad oggi, ad eccezion fatta di un incontro il 3 febbraio scorso con l’assessore al Lavoro Bruno Caruso, i cui impegni relativi al confronto sul futuro del sistema dei servizi per il lavoro sono stati subito dopo disattesi e contraddetti dalle stesse molteplici dichiarazioni rilasciate in libertà alla stampa ed a gruppi di lavoratori”.
 
Dall’altro versante, dopo l’ultimo incontro formale sul tema della salvaguardia dei lavoratori degli enti non accreditati avvenuto nell’ormai lontano 29 dicembre dello scorso anno, l’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello ha convocato un incontro con una vastissima platea di rappresentanze sindacali autonome e dei lavoratori, estesa alle organizzazioni di categoria della Cgil, della Cisl e della Uil, che invece, avevano più volte sollecitato l’incontro anche per le vie brevi: “L’assessore – sostengono ancora i confederali – ha ricevuto due sigle sindacali del sindacalismo autonomo ed ha poi abbandonato la riunione per intervenuti impegni di governo, lasciando il proprio capo di Gabinetto a condurre una riunione, che per la vastità della platea non prometteva di essere altro che interlocutoria ed inconcludente”.
 

 
Corte dei Conti: grave anomalia nel sistema
 
PALERMO – Un capitolo tutto incentrato al settore è stato dedicato nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti al Palazzo Steri di Palermo. “Nel settore della formazione professionale – sostengono i magistrati contabili – è stata evidenziata, quale grave anomalia del sistema, l’eccessiva spesa di soldi pubblici, non tanto e non solo per formare lavoratori, ma per sostenere finanziariamente gli enti”. Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola però giudicano “inammissibile” il metodo degli assessori Caruso e Lo Bello, ritenendo urgente un incontro con il presidente della Regione e con i due stessi assessori: “E’ in atto  un dramma sociale per gli oltre 8 mila lavoratori del settore – aggiungono i sindacati – causato dalle inadempienze dell’amministrazione e per la improvvisazione delle scelte di governo. Per queste ragioni tale incontro è ineludibile e le organizzazioni adotteranno ogni forma di protesta e di lotta sindacale a sostegno della vertenza, proclamando sin d’ora lo stato d’agitazione”.

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