Bonus casa: detrazioni del 65% per ristrutturare gli immobili - QdS

Bonus casa: detrazioni del 65% per ristrutturare gli immobili

Alberto Molino

Bonus casa: detrazioni del 65% per ristrutturare gli immobili

sabato 07 Marzo 2015

Agevolazioni Irpef e Ires prorogate per tutto il 2015, effetto diretto dello Sblocca Italia 2014. Decurtazione del 50% su acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+

CATANIA – Sono in molti gli italiani che sognano di ristrutturare casa e, dall’inizio della crisi, forse non c’è mai stato momento migliore. Grazie all’approvazione della legge Sblocca Italia dell’11 novembre 2014, riguardante misure improrogabili per l’apertura di cantieri, la realizzazione di opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e la ripresa delle attività produttive, ristrutturare un bene immobile, dividere un appartamento in due e unire abitazioni contigue diventa una passeggiata grazie alle agevolazioni Irpef e Ires, prorogate per tutto il 2015.
Il cosiddetto “bonus casa”, infatti, ha ampi margini di spesa; questo vuol dire che è possibile usufruire delle detrazioni, pari al 65% per i lavori di ristrutturazione e il 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, su una somma fino a 96.000 euro per i primi e 10.000 euro per i secondi. Gli sgravi, quindi sprovvisti di limiti minimi, si possono ottenere anche nel caso in cui s’intenda convertire una proprietà accatastata come ufficio in uno o più alloggi, con la clausola che negli atti risulti il cambio d’uso. Lavori fai da te che richiedono l’acquisto di materiali edili, l’imbiancatura delle pareti, persino le spese di progettazione e l’impiego di più maestranze professionali legate agli interventi da effettuare rientrano anch’essi nel bonus. L’
 
unica circostanza che non ammette facilitazioni riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di edifici in costruzione, viceversa per le proprietà già censite in catasto il problema non sussiste. Le detrazioni sono riconosciute, a maggior ragione, se gli interventi hanno in programma l’adeguamento antisismico o la messa in sicurezza di edifici decadenti ad alta pericolosità, incluse le costruzioni rurali.
L’agevolazione fiscale è una riduzione dell’imposta lorda su Irpef e Ires; ne possono beneficiare i contribuenti residenti e non residenti proprietari, a qualsiasi titolo, dell’immobile oggetto di manutenzione. Sono compresi nella categoria: lavoratori dipendenti, liberi professionisti, società di persone e di capitali, associazioni, enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciali, analogamente i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condomini per ciò che concerne le parti comuni, gli inquilini e coloro che dispongono dello stabile in comodato d’uso.
 
Vengono inclusi, inoltre, i familiari entro il terzo grado di parentela che partecipano economicamente ai lavori di ristrutturazione, al contrario ne risultano tassativamente escluse le imprese di costruzione, le ditte di ristrutturazione edilizia, vendita e in generale quelle realtà imprenditoriali che classificano gli immobili come merce. Il pagamento, per godere delle detrazioni, deve avvenire tramite bonifico bancario o postale.
 
Nella causale del versamento è indispensabile indicare il codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione e, nel corso dell’operazione finanziaria, la partita Iva del soggetto a cui viene accreditata la somma. Nelle intenzioni del governo, le detrazioni non sono rivolte soltanto a quel 70% di popolazione avente proprietà private, ma soprattutto alle giovani coppie che intendono acquistare casa.
 

 
Tra gli obiettivi principali un consumo sostenibile
 
CATANIA – Dal punto di vista degli sprechi energetici, viene incentivato l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo e dispositivi per il risparmio dell’acqua. È stato stimato che, in Italia, una famiglia di quattro persone consumi, all’anno, più o meno 3.000 kWh di energia elettrica e 6.000 kWh di energia termica per il riscaldamento degli ambienti. Con il montaggio di 10 m² di pannelli fotovoltaici e 4 m² di collettori solari, la medesima famiglia coprirebbe circa il 50% del fabbisogno di cui necessita, evitando d’immettere nell’atmosfera 2,5 tonnellate di anidride carbonica ogni 365 giorni. Altri accorgimenti, che consentono un ulteriore risparmio energetico del 10-15% all’anno, partono dal presupposto di cambiare le proprie abitudini quotidiane. Per avere un’abitazione sufficientemente riscaldata, non occorre settare il riscaldamento alla massima temperatura o necessariamente sopra i 20°C; mantenendosi sui 18-19 si possono sconfiggere gli sprechi. Anche un solo grado, nel lungo periodo, consuma molti più kWh di quanto si possa immaginare. L’Unità tecnica efficienza energetica del centro studi Enea consiglia, inoltre, di utilizzare valvole termostatiche per l’afflusso di acqua calda e paraspifferi alle finestre.

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