Alberi monumentali, viaggio tra le 742 bellezze siciliane - QdS

Alberi monumentali, viaggio tra le 742 bellezze siciliane

Adriano Zuccaro

Alberi monumentali, viaggio tra le 742 bellezze siciliane

venerdì 13 Marzo 2015

Decreto interministeriale del 2014 definisce gli aspetti tecnici e operativi dell’attività di censimento. Nell’Isola una delle migliori percentuali, Palermo (185) e Catania (183) ai vertici

CATANIA – Il 18 novembre 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 268 serie generale) il decreto interministeriale avente come scopo quello di delineare i principi e i criteri operativi del censimento degli alberi monumentali presenti sul territorio italiano. Il decreto, oltre ad istituire l’elenco degli “Alberi monumentali d’Italia”, definisce i criteri di attribuzione della monumentalità, affronta in dettaglio gli aspetti tecnici e operativi dell’intera attività di censimento nonché di quella concernente la redazione degli elenchi a livello sia regionale che nazionale, individua misure di valorizzazione dell’albero quali la pannellistica informativa.
“La pubblicazione del decreto attuativo segna l’inizio delle attività operative di catalogazione; attività complesse che dovranno svolgersi, nell’ambito di un intero anno, in modo tale da rispondere efficacemente alle notevoli aspettative nutrite dalla collettività” si legge in un comunicato del 20 novembre 2014 del Corpo forestale dello Stato. Bisognerà aspettare novembre di quest’anno, dunque, per avere il censimento completo. Il Corpo forestale “coordinerà l’intera campagna di rilievo, assicurerà collaborazione ai comuni che la richiederanno, stabilirà con le Regioni quel flusso informativo necessario all’implementazione aggiornata del sistema di archiviazione dei dati, svolgerà attività di controllo nei confronti degli illeciti e dei reati a danno degli alberi censiti”.
In attesa che tale lavoro sia portato a compimento, è possibile consultare su internet l’archivio degli alberi monumentali d’Italia realizzato dall’Associazione “Patriarchi della natura”.  L’elenco generale alla data del 31 maggio 2014 contava oltre 11.363 record e comprende tutte le piante delle quali si è avuta segnalazione dal 1980 ad oggi.
“I dati possono avere varia origine […]; viene tenuta in considerazione qualunque fonte e, se necessario, verificata direttamente con sopralluoghi effettuati dagli esperti dell’associazione. In questi trent’anni alcune sono purtroppo già morte o versano in pessime condizioni (al momento sono 287). Pertanto le piante ancora in vita, o per le quali, successivamente all’anno di rilievo, non si hanno più notizie, sono 11.076”, leggiamo sul sito dell’associazione.
La situazione siciliana? Secondo tale archivio, nell’Isola sono stati segnalati ben 742 alberi, 26 dei quali morti o in grave pericolo. La provincia siciliana che detiene il maggior numero di alberi segnalati è Palermo (185), seguita a breve distanza da Catania (183), terzo posto per Caltanissetta che, però, a fronte di 66 alberi segnalati ne possiede 15 morti o in grave pericolo.
Considerando il panorama nazionale, la regione col maggior numero di segnalazioni è l’Emilia-Romagna (1710), seguono Lombardia (1612), Lazio (1076), Toscana (973), Puglia (793) e Sicilia (742). Ultima la Valle d’Aosta con 124. Un buon sesto posto per la Sicilia, dunque, considerando che la nostra regione può vantare solo 193 milioni di alberi nei boschi contro i 712 milioni della Lombardia.
Anche google maps ha realizzato una “Mappa degli alberi monumentali d’Italia”. Un elenco ridotto, in cui figurano solo alberi di grande prestigio (60 in tutto il Paese).
In Sicilia spiccano, a Palermo, i Ficus macrophylla del Parco d’Orleans e di Piazza Marina. In provincia di Catania troviamo: il Castagno Sant’Agata (o della nave) a Mascali, il Castagno dei Cento Cavalli a Sant’Alfio, il castagno secolare ad Adrano, “Aliva ‘Mpittata” di Misterbianco e il Ficus macrophylla del giardino Bellini. Bellezze secolari da custodire e difendere, monumenti della natura, che meriterebbero maggior riguardo e attenzioni da parte dei cittadini e delle istituzioni.

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