Ars, ok della Prima Commissione a Ddl Liberi consorzi - QdS

Ars, ok della Prima Commissione a Ddl Liberi consorzi

Raffaella Pessina

Ars, ok della Prima Commissione a Ddl Liberi consorzi

venerdì 20 Marzo 2015

Antonello Cracolici soddisfatto: “Mettiamo fine a tre anni di commissariamento”. Esame iniziato il 3 febbraio caratterizzato da 21 sedute

PALERMO – È stato approvato in commissione Affari istituzionali dell’Ars il ddl sulla riforma delle province. Il voto finale del documento avverrà martedì prossimo, dopodichè il testo passerà al vaglio dell’Aula per la sua definitiva approvazione.
 
Attualmente in Aula si è prodotto poco o niente, perché il Parlamento si è riunito svariate volte per discutere il Testo unico delle attività produttive, senza però riuscire a portarne a casa l’approvazione. Tornando alla riforma delle province, il presidente della commissione Antonello Cracolici del Pd si è detto soddisfatto del lavoro svolto.
“È stato un lavoro complesso- ha detto Cracolici – ma ce l’abbiamo fatta: quello che la commissione si appresta ad esitare è un testo solido, che tiene fermi i principi dello Statuto regionale e al tempo stesso attribuisce compiti specifici a Liberi Consorzi e Città Metropolitane”. “Sarò felice – aggiunge Cracolici – quando, già fra qualche mese, potremo avere sindaci metropolitani e presidenti dei Liberi consorzi eletti e rappresentativi del territorio, e si metterà fine alla pagina di quasi tre anni di commissariamento. Dopo il voto finale della commissione sarà l’Aula a valutare se il lavoro che abbiamo fatto, che garantisce i dipendenti delle ex Province e toglie di mezzo inutili paure che sono state alimentate in questi mesi, costituisce un impianto solido per riformare il nostro sistema delle autonomie locali”. Questi i numeri del percorso di questo documento.
L’esame del ddl è iniziato in commissione Affari istituzionali lo scorso 3 febbraio: da allora si sono tenute 21 sedute per esaminare 48 articoli e circa 800 emendamenti. Il testo che la commissione si prepara ad esitare è la sintesi di 12 disegni di legge presentati sulla stessa materia. In circa 45 giorni di lavoro sulla riforma, si sono svolte in commissione 40 audizioni di esperti ed esponenti di associazioni di enti locali, sindacati ed università.
Ma secondo i sindacati del settore che si sono riuniti ieri pomeriggio riuniti questo pomeriggio a palazzo Comitini a Palermo il documento “non ha definito nulla”. A cominciare dall’elezione dei sindaci (per le Aree metropolitane) e dei presidenti (per i Liberi Consorzi). Elezione sancita dalla norma con una consultazione di secondo livello (i sindaci non verranno eletti direttamente dagli elettori, ma dai consigli) che potrà, però, essere modificata dagli statuti dei liberi Consorzi, che saranno a loro volta redatti entro il primo anno di vita degli Enti. In questo ddl le funzioni delle ex Province si ridimensionano notevolmente, lasciando ai Comuni i servizi sociali, il diritto allo studio e l’edilizia scolastica.
Resta di competenza dei Liberi Consorzi la manutenzione delle strade provinciali. La materia che riguarda il personale viene rinviata in pratica ad altro momento: città metropolitane e liberi consorzi “in relazione alle funzioni ad essi attribuite”, avranno tre mesi di tempo per stabilire le proprie dotazioni organiche. Si vedrà in Aula se potrà cambiare qualcosa.

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