Patto dei sindaci, si passa ai fatti. Ci sono 30 milioni da spendere - QdS

Patto dei sindaci, si passa ai fatti. Ci sono 30 milioni da spendere

Emiliano Zappala

Patto dei sindaci, si passa ai fatti. Ci sono 30 milioni da spendere

sabato 21 Marzo 2015

Sono 212 su 390 i comuni siciliani che si sono dotati del Piano d’azione per l’energia sostenibile. Il professore Rosario Lanzafame: impegno che durerà molti anni, impulso a diversi settori dell’economia

CATANIA – Sono 212 su 390 i comuni siciliani che, a febbraio 2015, si sono dotati del Piano d’azione per l’energia sostenibile; l’Isola è ormai considerata un esempio di eccellenza in Europa. Il riconoscimento è arrivato direttamente dal Covenant of Mayors, il "Patto dei sindaci", ovvero l’iniziativa della Commissione europea, cominciata nel 2008, che ha come obiettivo il coinvolgimento dei comuni del Vecchio continente per innalzare del 20% la quota di consumi da fonti rinnovabili, migliorare del 20% l’efficienza energetica e abbassare del 20% le emissioni di C02 entro il 2020.
A fornire il dato è stato l’assessorato regionale all’Energia, che ha tracciato un primo bilancio del programma regionale "Start up patto dei sindaci", raggiunto grazie al sostegno della Regione ai comuni che hanno deciso di aderire dotandosi del Paes.
Dai documenti forniti dal professore Rosario Lanzafame, indicato dal presidente Crocetta come componente della cabina di regia per le attività di programmazione delle risorse dei fondi europei emerge l’importanza dell’iniziativa, “l’Amministrazione regionale, a tutti i livelli, intende intensificare una serie di azioni riguardanti la pianificazione della transizione delle reti delle infrastrutture e dei sistemi energetici della Sicilia. Tali azioni contribuiranno a ottimizzare e armonizzare lo sviluppo di sistemi energetici integrati a basso tenore di carbonio in tutta la Sicilia. Inoltre, queste azioni, aiuteranno a sviluppare strumenti e modelli prospettici, successivamente utili, in una politica di prossimità con le Regioni della riva Sud del Mediterraneo, in settori quali: le reti elettriche intelligenti bidirezionali,  il trasporto e lo stoccaggio di CO2”.
 
Sarà fondamentale, anche secondo il professor Lanzafame, coinvolgere le amministrazioni locali, “al fine di promuovere un gran numero di investimenti decentralizzati”. Per questo motivo “le iniziative promosse dalla Regione siciliana faranno tesoro del successo del ‘Patto dei Sindaci’, firmato da circa 2.000 Comuni e Regioni italiane”.
La Regione siciliana intende quindi “utilizzare al meglio gli strumenti finanziari offerti dall’Unione e altri provvedimenti, con l’obiettivo di incentivare misure legate all’efficienza energetica”. Solo in questo modo sarà possibile realizzare un sistema energetico siciliano sostenibile e interconnesso. “Occorrerà un cambiamento notevole dell’infrastruttura energetica e un’innovazione a livello di organizzazione. Ciò richiederà un impegno per molti anni, ma questa scelta darà impulso all’industria, alle infrastrutture dell’energia e rappresenterà uno degli investimenti più importanti per lo sviluppo dell’Isola. Saranno interessati settori fra loro molto diversi, non solo connessi all’energia, all’ambiente e ai trasporti, ma anche alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, all’agricoltura, alla concorrenza e al commercio”.
Fino ad oggi le risorse stanziate dal governatore ammontano a 30 milioni di euro, di cui 18 milioni destinati alla realizzazione dei Seap per tutti i Comuni della Sicilia, 2 milioni per validazione dei Seap e alla formazione e 3 milioni per la creazione di una Green House per la Sicilia. Sempre 3 i milioni di euro previsti per il sostegno al Covenant of companies e per le Reti di impresa. Sono infine 2 i milioni per la creazione di E.s.co. e formazione alle Res e 2 quelli per gli interventi atti a creare una comunità dell’energia in Sicilia.

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