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Palermo – Il complesso valzer delle poltrone che non lascia scontento nessuno

Luca Insalaco

Palermo – Il complesso valzer delle poltrone che non lascia scontento nessuno

sabato 24 Ottobre 2009

Un’usanza che coinvolge soprattutto le società partecipate e i loro Consigli di amministrazione. La complessa ma gettonatissima pratica del “riciclaggio” degli uomini politici

PALERMO – Nelle classifiche sul riciclaggio dei rifiuti la città di Palermo è abbonata alle ultime file. Quando però si tratta di riciclaggio di poltrone, il capoluogo siciliano può dare lezioni a tutti.
Sono le società partecipate lo specchio dell’”anima verde” dei politici panormiti.
Gli ultimi valzer di nomine risalgono alla settimana scorsa e hanno visto qualche modifica negli assetti societari, ma sostanzialmente sempre gli stessi nomi. Giuseppe Giordano, ex sindaco di Partinico e finora consigliere dell’Amap, è stato promosso alla vicepresidenza dell’Amat, presieduta da Mario Bellavista. Bellavista si è candidato, senza successo, alle elezioni provinciali del 2003 e del 2008, venendo comunque premiato con la prestigiosa presidenza dell’azienda di trasporto pubblico. Il cda dell’Amat è completato da Antonio Caronia, vicino al senatore del Pdl Carlo Vizzini.
Giordano ha preso il posto di Vincenzo Cannatella, a cui è andata la presidenza dell’Amap. Nel cda dell’azienda che gestisce il servizio idrico, troviamo poi Dario Bonanno, ex consigliere comunale nelle file di An e, fresco di nomina, l’udicino Patrizio Lodato, fino alla scorsa estate titolare della delega ai lavori pubblici del Comune.
Anche l’ex assessore alle Manutenzioni, Pippo Enea, è rimasto privo di incarichi per poco tempo. Dopo una permanenza quasi decennale in Giunta, Cammarata gli ha affidato la presidenza della Gesip, l’azienda che in quanto a bilanci precari e scandali fa concorrenza all’Amia. Ha preso il posto di Mario Parlavecchio, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici nonché segretario provinciale dell’Udc, che è andato a occupare la poltrona di assessore all’Ambiente.
Un balletto di nomina che ha riguardato anche la Provincia, ente che ha accolto alcuni assessori messi alla porta da Cammarata. Prima Alessandro Anello, già assessore allo Sport, che ha trovato spazio in Giunta ai danni del miccicheiano Di Maggio. Quindi, due settimane fa, la nomina del nuovo amministratore delegato di Palermo Energia, società per azioni interamente partecipata da Palazzo Comitini.
La scelta è caduta su Giovanni Di Trapani, ex assessore comunale all’Edilizia privata. Restano ancora da sistemare tre ex assessori, rimasti fuori nel rimpasto dello scorso mese di settembre.
 

 
Toni opposti. Le critiche e i buoni propositi
 
PALERMO – “I cittadini devono sapere che mentre Palermo è accerchiata dalle emergenze, il sindaco pensa di salvare la sua poltrona attraverso un valzer di incarichi”, accusa il consigliere del Pd, Salvatore Orlando, a proposito delle recenti nomine nelle società partecipate. “Altro che risanamento – affonda il colpo – Cammarata invece di rimettere in piedi le aziende allo sbando continua ad usarle come ‘poltronifici’ di sottogoverno, dove le nomine non hanno nulla a che fare con i criteri della competenza”.
Di tono opposto il commento del vicepresidente della Provincia, Piero Alongi, alla nomina di Cannatella nel cda dell’Amap: “Siamo certi che la sua professionalità e la sua competenza saranno la garanzia di una gestione accorta ed efficiente dell’Amap, che per i prossimi anni è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nell’erogazione del servizio idrico ai cittadini del capoluogo. è l’uomo giusto al posto giusto”.

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