Giovanni Ardizzone: "Restituire le somme in più versate al Fondo sanitario" - QdS

Giovanni Ardizzone: “Restituire le somme in più versate al Fondo sanitario”

Raffaella Pessina

Giovanni Ardizzone: “Restituire le somme in più versate al Fondo sanitario”

giovedì 26 Marzo 2015

L’eterno duello Stato-Regione sugli articoli dello Statuto non applicati. Lo ricorda all’assessore Alessandro Baccei il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone

PALERMO – Proseguono le trattative tra la Regione Sicilia ed il governo centrale per l’aiuto che dovrebbe consentire di approvare il bilancio. L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, in serata ha detto: “Dal punto di vista tecnico, sono state trovate tutte le soluzioni che consentirebbero di coprire il buco nei conti per intero e subito. Ora tocca alla politica chiudere le intese. E ci sono da superare alcune incognite”.
 
La preoccupazione del governo nazionale è che le riforme promesse dal governo regionale in cambio degli aiuti non superino la prova dell’Ars. E questa preoccupazione ha scatenato una serie di polemiche a cominciare dalle dichiarazioni del presidente dell’Ars Ardizzone. “La Sicilia non è la Grecia e lui non è la Troika. Baccei dimentica di essere un assessore del Governo regionale siciliano, con il precipuo compito di garantire alla nostra Isola le risorse che, per Costituzione e Statuto, le sono dovute e che non sono una cortesia del governo nazionale nei nostri confronti. E proprio su quest’ultimo aspetto, mi pare che fino a oggi ci siano stati troppi silenzi da parte di Baccei, anche quando, con semplici colpi di penna, lo Stato, come per magia, ha sottratto unilateralmente ingenti risorse.
“Il forte squilibrio dei conti regionali – riprende – è in massima parte riconducibile a decisioni statali che hanno creato, nel tempo, condizioni di forte criticità nelle finanze della Regione. L’assessore Baccei dimentica che nel 2007 lo Stato, unilateralmente, ha innalzato al 49,11% la quota di compartecipazione della Regione al Fondo sanitario, sottraendoci 600 milioni di euro l’anno. Ci restituiscano queste somme perché ci spettano e non per cortesia”. “E che dire del contributo di 1,2 miliardi per il 2015 richiesto alla Sicilia per il risanamento dei conti pubblici nazionali? Un importo iniquo – prosegue Ardizzone –  se rapportato a quelle delle altre regioni a Statuto speciale. Stesso discorso per la continua erosione dell’Irpef relativa ai redditi prodotti in Sicilia. Nonostante l’articolo 36 dello Statuto siciliano attribuisca all’Isola la totalità delle entrate tributarie erariali riscosse nel territorio, lo Stato ha progressivamente incamerato parte crescente di questo gettito, trasferendo al di fuori della Regione gli uffici finanziari addetti alla riscossione. Le ultime stime ci dicono che il ‘danno’ è di circa 3 miliardi di euro l’anno. Un esempio? Il trasferimento a Latina del centro di riscossione per i dipendenti pubblici: meno 250 milioni. E ancora, l’assorbimento del Banco di Sicilia e Sicilcassa da parte di Unicredit con trasferimento del centro a Milano: meno 150 milioni. Anche queste somme devono tornare nelle casse della Regione. Senza se e senza ma”. “Baccei – conclude – ha il dovere di proporre un bilancio e una legge finanziaria che consentano il risanamento economico della Regione e soprattutto lo sviluppo della nostra Isola. Tutto il resto sono chiacchiere in libertà”.
Più sereno invece il Presidente della Regione Crocetta: “Nell’incontro avuto ieri con il presidente Ardizzone, mi è sembrato di cogliere una grande volontà di portare avanti il processo riforme, la stessa sensazione avuta dal confronto con diversi rappresentanti parlamentari. Io credo che governo e parlamento, su questo fronte di rinnovamento per la Sicilia, lavoreranno insieme. Il tema principale ora è far quadrare i conti e cambiare rotta attraverso riforme serie. Con il presidente Ardizzone c’è una linea di confronto aperta, che continuerà per il bene comune della Sicilia”.

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