Arabi e asiatici si comprano l’Italia - QdS

Arabi e asiatici si comprano l’Italia

Carlo Alberto Tregua

Arabi e asiatici si comprano l’Italia

martedì 31 Marzo 2015

“Mamma li turchi”

La giapponese Hitachi si è comprata l’unica azienda italiana che produce treni: la Ansaldo Breda da Finmeccanica. Vi ricordiamo che nel mondo vi sono solo altri due costruttori di treni, la francese Alstom e la canadese Bombardier.
La Rosneft, il più grande gruppo petrolifero di Mosca a controllo pubblico, ha le mani sulla metà esatta della Camfin che a sua volta è partecipata della Pirelli.
La China national chemical corporation è prossima all’accordo per assumere il controllo della Pirelli, pur lasciando al genero del suo fondatore Leopoldo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, la guida fino al 2021. Ottenuto il controllo, è probabile che la China Chemical lanci un’Opa (Offerta pubblica d’acquisto) per acquistare tutte le azioni nel mercato e probabilmente delistizzare (fare uscire) la Pirelli dalla Borsa. 
La Banca centrale cinese, col suo governatore Zhou Xiaochuan, ha investito in Italia oltre 100 miliardi. È già presente in imprese italiane con il 2% in Fiat Chrysler Automobiles, il 2% in Mediobanca, il 2,01% in Generali, il 2,02% in Prysmian, il 2,03% in Saipem, il 2,07% in Enel, il 2,08% in Telecom Italia e il 2,10% in Eni. 
 
La diminuzione di valore dell’euro rispetto al dollaro, intorno ad 1,10 (ma la tendenza è verso la parità), incentiva nuovi investimenti da parte della Cina. Il Fondo sovrano cinese sta tentando di entrare come azionista nel fondo sovrano controllato da Cassa depositi e prestiti, la più grande banca italiana, ove sono concentrati i depositi postali.
Sono inoltre previste joint venture con molte aziende italiane nel settore della green energy e a contenuto tecnologico ad alto valore aggiunto, come trattori per l’agricoltura e pompe idrauliche.
Inoltre la Fosun è entrata nel settore moda acquisendo partecipazioni in Caruso e, attraverso il marchio di Zu Chong Yun, imprenditrice di Shenzhen, ha comprato la maison Krizia. Ma è solo l’inizio.
Pechino è a caccia di piccole e medie imprese italiane soprattuto nei settori di elettronica, turismo e alimentari. Così l’Italia è la sesta meta preferita dagli investitori cinesi, ma è destinata a salire nella graduatoria.
 
Bisogna fare attenzione ai nuovi ricchi cinesi che sono 10 milioni e acquistano il 47% di tutti i beni di lusso che vengono venduti ogni anno nel mondo. Bisognerebbe preparare i tappeti rossi per accoglierli nel nostro Paese con i guanti bianchi e servirli al meglio, di modo che, ritornati nel loro Paese possano ben rappresentare l’accoglienza italiana piena di calore e di qualità nei servizi (sic!).
Ancor più capacità dovrebbe avere la Sicilia che offre un patrimonio di beni archeologici, paesaggistici, marini e forestali unici al mondo.
Vi è l’altra faccia della medaglia, e cioè la comunicata partecipazione dell’Italia, insieme a Francia e Germania, nella costituenda Banca per lo sviluppo infrastrutturale in Asia, una banca sponsorizzata dalla Cina, con una dotazione di 100 miliardi di dollari.
Essa si chiama Asian infrastructure investment bank (Aiib), è stata fondata nel 2014 e farà concorrenza, sul piano dei finanziamenti, sia al Fondo monetario internazionale (Fmi) che alla Banca europea degli investimenti (Bei). Non è un caso che il presidente americano Obama abbia mostrato irritazione per la partecipazione dei Paesi europei alla nascente banca asiatica. 

Segnaliamo anche gli investimenti degli arabi in Italia. Il Qatar dell’emiro Tamim bin Hamad al-Thani ha comprato la maison Valentino per circa 1 miliardo e tutto il complesso di Porta Nuova a Milano per circa 2 miliardi. Ha comprato il St. Regis Grand hotel di Roma, la maison Pal Zilieri, Smeralda holding e For Season di Firenze, nonché a Catania, il complesso Perla Jonica per 45 milioni, in fase di ristrutturazione con una spesa uguale e l’assunzione di 500 dipendenti. Il complesso monterà l’insegna Hilton.
Il Fondo sovrano del Qatar è entrato in competizione nell’asta per comprare gli alberghi-gioielli di Acqua Marcia (San Domenico di Taormina, Excelsior di Catania, Excelsior des Palmes e Villa Igea di Palermo e Hotel des étrangers di Siracusa).
Segnaliamo, per completezza, lo shopping di squadre di calcio di serie A: la Roma da parte di James Pallotta (Usa), e l’Inter da parte dell’indonesiano Erick Thohir.

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