Mercato immobiliare, nel Mezzogiorno le prime riprese ma persistenti criticità - QdS

Mercato immobiliare, nel Mezzogiorno le prime riprese ma persistenti criticità

Serena Giovanna Grasso

Mercato immobiliare, nel Mezzogiorno le prime riprese ma persistenti criticità

mercoledì 01 Aprile 2015

La Banca d’Italia ha intervistato il 6% delle agenzie immobiliari meridionali al fine di verificare l’andamento del IV trim 2014. Al Sud si aspetta meno per vendere (9 mesi), ma a peggiori condizioni (47% perde tra 10 e 20% del prezzo chiesto)

PALERMO – Dopo anni ed anni di gelo, sembra che il mercato immobiliare si stia iniziando a sciogliere in tutta Italia, comprendendo anche Sud e Isole. Rispetto al sondaggio condotto dalla Banca d’Italia su un campione significativo di agenzie immobiliari, nell’ultimo trimestre dell’anno scorso si è stabilizzata la situazione che inerisce la soddisfazione in merito ai prezzi di vendita degli immobili e si è manifestata una certa propensione all’ottimismo sul trimestre attualmente in corso. In linea di massima il Mezzogiorno risulta essersi allineato al resto della Penisola, addirittura in certi parametri che analizzeremo successivamente ha fatto anche meglio.
La Banca d’Italia ha somministrato il sondaggio al 6% delle agenzie immobiliari meridionali (di cui l’11,4% di aree urbane e il 4% aree non urbane); per la Sicilia sono stati soggetti al questionario gli agenti di Catania, Messina e Palermo. Come anticipato, gli agenti immobiliari percepiscono una certa tendenza alla stabilità rispetto al periodo luglio – settembre, certamente il primo segnale positivo rispetto alle pesanti perdite registrate: così, questo discorso vale in merito ai giudizi sui prezzi di vendita che al Sud e nelle Isole risultano essere stabili (31,6%), dato che addirittura supera quello settentrionale (31,2%).
A dire delle agenzie immobiliari meridionali sarebbero molteplici gli elementi che possono confermare un potenziale sblocco del mercato: iniziamo dal vedere come al Sud e nelle Isole passi il minor tempo tra l’affidamento dell’incarico a vendere e l’effettiva conclusione dell’affare (9 mesi); si pensi che nel Nord-Est tale lasso temporale arriva a crescere fino a 10,7 mesi. Si può avvisare un ulteriore segno positivo nel fatto che i nuovi incarichi a vendere ricevuti dalle agenzie immobiliari nel periodo ottobre -dicembre risultano stabili rispetto al trimestre precedente (47,8% dei casi), anche in questo caso uno dei valori più alti a livello nazionale; segno questo che i potenziali venditori nutrono fiducia nella ripresa del mercato e nella solida possibilità di vendere l’immobile, anche se spesso quest’indicatore è strettamente correlato al bisogno di liquidità dei meridionali per riuscir a sopravvivere alla crisi.
Giusto per concludere con gli indicatori positivi, parliamo a proposito delle prospettive percepite dalle agenzie per il trimestre in corso: il 62,4% delle agenzie intervistate per il Mezzogiorno si aspetta di confrontarsi con un mercato stabile, medesimo tasso percentuale è valido per il Nord- Ovest, scende al 61,4% al Centro e al 60,4% nel Nord-Est.
Ciononostante, molteplici continuano ad essere le criticità che continuano a confermarsi nel Mezzogiorno. Sicuramente quella che influisce in modo più significativo sulla potenzialità ad acquistare inerisce il credito: nel Mezzogiorno si rileva il tasso più basso di immobili acquistati grazie all’ausilio di un mutuo (53,6%), percentuale che arriva a distaccarsi dal Nord -Est di quasi dodici punti percentuali (65,1%).
Certamente la concessione di maggiore liquidità inciderebbe positivamente facendo aumentare gli immobili venduti. Probabilmente dovuto proprio alla minore quantità di credito erogato è il peggioramento delle condizioni di vendita: proprio nel Mezzogiorno si rileva la maggiore percentuale di immobili venduti ad un prezzo inferiore tra il 10 e il 20% rispetto a quello inizialmente richiesto dal venditore (47,4%), praticamente quasi dieci punti percentuali in più rispetto al Nord – Ovest (38,4%).
Dunque, se è vero che si iniziano a vedere i primissimi e timidi segnali di ripresa, la strada da compiere per ritornare alla normalità è lunga e tutta in salita.

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