Energia, norme sono incomplete. Ue all’Italia: "Agire su direttive" - QdS

Energia, norme sono incomplete. Ue all’Italia: “Agire su direttive”

Bartolomeo Buscema

Energia, norme sono incomplete. Ue all’Italia: “Agire su direttive”

venerdì 10 Aprile 2015

Il Commissario Miguel Arias Canete invita il Governo a correggere le numerose lacune e contraddizioni. Trentacinque i punti critici, dalla definizione di audit all’efficienza e al risparmio

CATANIA – Mai come in quest’ultimo anno c’è stata una proliferazione di revisione delle norme tecniche sul risparmio energetico. Una revisione che ha determinato una certa confusione anche tra gli addetti ai lavori. Nonostante ciò, la normativa italiana sull’efficienza energetica è ancora incompleta e in alcuni punti non in linea con le direttive europee.
A denunciarlo è Miguel Arias Canete, Commissario europeo all’Energia, che in una lettera inviata al Governo italiano il 26 febbraio scorso, ha invitato l’esecutivo a correggere le contraddizioni e le lacune relative al recepimento della direttiva europea 2012/27 sull’efficienza energetica e ad alcune norme contenute nelle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE .
Bruxelles ha così avviato una procedura informale d’infrazione contro l’Italia, soffermandosi sul Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di recepimento della direttiva europea.
Secondo il Commissario, all’interno del citato decreto ci sarebbero molte lacune tra cui quella concernenti la definizione di “audit energetico”, che, in sintesi, è un’indagine effettuata anche con strumenti tecnici, quali termovisori e termoflussimetri, il cui obiettivo è di razionalizzare i consumi elettrici e termici di un dato edificio, tramite un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico, individuando le azioni di risparmio energetico valide, che tengano conto anche dei costi. Purtroppo, non solo non si fornisce una definizione univoca di audit energetico, ma non ci sono neanche programmi di sensibilizzazione pubblica sui benefici degli audit, né percorsi formativi per la qualificazione degli esperti. Oltre alla definizione di audit energetico, manca anche l’individuazione di misure concrete e investimenti per l’efficienza delle reti e consigli sull’efficienza energetica nelle bollette. Misure da attuarsi entro il 30 giugno 2015.
Punti critici sono stati individuati anche nelle misure di agevolazione per gli interventi in materia di efficienza energetica attraverso strumenti finanziari e provvedimenti l’eliminazione degli ostacoli all’efficienza energetica.
L’elenco è lungo: in totale sono trentacinque i punti problematici riscontrati dal commissario Canete ai quali il nostro Governo dovrà rispondere entro sessanta giorni.
Ricordiamo che la mancata integrazione delle informazioni richieste dalla Commissione Europea potrebbe far scattare una procedura formale d’infrazione. Ma il nodo del problema non sono le multe che l’Italia, purtroppo, ormai, si è quasi abituata a pagare, ma sono i forti ritardi accumulati nelle politiche generali di riduzione della spesa energetica.
Bisogna dire che qualcosa si è fatto (le misure di credito d’imposta per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica nel 2013 hanno prodotto ventotto miliardi di investimenti e 340 mila posti di lavoro), ma è troppo poco se si vuole veramente affrontare la difficile sfida energetica che il futuro si riserba.

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