L’Ars ha 19 giorni per approvare il Bilancio - QdS

L’Ars ha 19 giorni per approvare il Bilancio

Raffaella Pessina

L’Ars ha 19 giorni per approvare il Bilancio

sabato 11 Aprile 2015

Vertice Udc: “La bocciatura della riforma delle province, un fatto grave”. Varato ieri dal governo Crocetta il documento definitivo

PALERMO – La giunta Crocetta  ha approvato il bilancio definitivo. Tra le azioni approvate vi sono 37 milioni di euro destinate alla formazione professionale. “Lo stanziamento – ha detto il Governatore – servirà a coprire il bando della terza annualità la cui copertura deriva da fondi Pac restituiti dal governo nazionale, che permetterà di avviare tutti i corsi e, conseguentemente, superare la crisi occupazionale del settore”.
Previsti anche stanziamenti per i piccoli comuni dai 5.000 ai 30.000 abitanti e a favore delle forze dell’ordine per la ristrutturazione delle caserme. “In pratica – aggiunge il Governatore – si darà il via libera ai piccoli comuni per effettuare opere di manutenzione, ristrutturazioni di scuole e edifici pubblici, con misure che favoriscono le realtà locali più piccole, per incentivare il lavoro. Si passa da una cifra iniziale di 20 milioni che arriverà poi a 60, attraverso una riprogrammazione delle economie da parte dell’assessorato Infrastrutture”.
Il presidente della Regione ha detto anche che lo Stato “ha garantito interventi per 2,5 miliardi” di euro , in massima parte frutto del negoziato Stato-Regione su entrate spettanti alla Sicilia, compresi gli ultimi quasi 300 milioni di euro a valere sulla voce Irpef. Crocetta  dice che se mancano ancora le attestazioni formali da parte del governo nazionale, queste sono solo: “un fatto tecnico”. I restanti 150 milioni saranno ottenuti con un mutuo che farà comunque arrivare a quasi 8 miliardi il totale dell’indebitamento della Regione.
Crocetta ha aggiunto in una nota che “Il bilancio è in equilibrio attraverso i tagli agli sprechi. Vengono garantite le risorse per i lavoratori e per i precari, i trasferimenti ai Comuni confermando la spesa di investimento e sostanzialmente le entrate correnti, sulla base anche delle riduzioni dei costi della politica previste da appositi articoli che entreranno a far parte del ddl sui liberi Consorzi, che dovranno essere riconfermati successivamente, quando verrà discussa la legge dopo l’approvazione bilancio”.
Ora il documento dovrà pervenire agli uffici dell’Ars ed essere discusso ed approvato in tempo utile: il termine per la approvazione dei documenti finanziari è al termine di questo mese di aprile, data di scadenza dell’esercizio provvisorio. In caso contrario decadranno Giunta e Parlamento e si dovrà andare a nuove elezioni.
Intanto sul fronte politico dopo l’affondamento della riforma delle province di questa settimana in Aula l’Udc ha tenuto un lungo vertice a cui hanno partecipato i deputati regionali del partito, il segretario regionale Giovanni Pistorio e il presidente nazionale Gianpiero D’Alia. “La bocciatura in Aula della riforma delle Province – è scritto in una nota – è un fatto politico grave che ha cause ben precise”.
Nella nota si pone l’accento sui problemi della coalizione tanto che – si legge nel documento – il flop sulle province “è frutto anche delle scelte infelici della maggioranza, come quella sulla vicepresidenza dell’Ars, che hanno seriamente compromesso il sereno confronto parlamentare”.
L’Udc conferma “stima e fiducia” all’assessore agli Enti locali Ettore Leotta ma “ritiene indispensabile per la permanenza in questa esperienza di governo regionale una decisa fase riformatrice, che parta proprio dalla legge sulle città  metropolitane e i consorzi che va approvata tempestivamente subito dopo la sessione di bilancio. Auspichiamo – conclude la nota dei centristi – che le riforme vengano scritte e varate con il concorso dell’opposizione. Non possiamo dimenticare la regola aurea della politica che vuole che le grandi riforme vengano scritte insieme”.

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