Catania, città inaccessibile ai disabili - QdS

Catania, città inaccessibile ai disabili

Nino Aloisio

Catania, città inaccessibile ai disabili

giovedì 16 Aprile 2015
Quest’anno Catania ha organizzato la maratona per Telethon. Come sempre sponsor di vario genere e associazioni attente alle problematiche dei disabili, si uniscono a questa bellissima iniziativa. Peccato che per l’appunto tutti questi buoni propositi, tutta questa filantropia, rimane – come da tradizione italiana – giusto il tempo dell’entusiasmo dato dalla notizia. Come dice invece lo slogan di Telethon quest’anno, abbiamo bisogno di voi ogni giorno, perché l’impegno della ricerca scientifica, che cerca di dare una vita migliore e più dignitosa alle persone con malattie genetiche, non si ferma alla  trasmissione televisiva di raccolta dei fondi, ma continua con i suoi ricercatori e scienziati che tutti i giorni studiano per combattere contro questi mali.
Adesso sicuramente va lodato l’impegno delle persone che partecipano alla maratona, facendo offerte e promuovendo la solidarietà. Ma tutto questo impegno della cittadinanza catanese, sempre attenta alla beneficenza e alla solidarietà, verrà coadiuvato dall’Amministrazione comunale che negli ultimi anni, rispetto ai diritti dei disabili, si può paragonare a un ectoplasma perché invisibile agli occhi dei più, sebbene sempre pronta a manifestarsi quando c’è da farsi belli.
Purtroppo non si può rendere accessibile una città antica come Catania in quattro e quattr’otto, però, quando vedo locali pubblici di nuova (anzi nuovissima) apertura totalmente inacessibili ai disabili, mi sento emarginato e ignorato dalla mia amministrazione. Quindi che ben venga la solidarietà, ma ricordiamoci di continuare a proporre una vita più dignitosa a i cittadini un po’ meno fortunati. Volevo invece fare un complimento a due cittadine siciliane che ho avuto la possibilità di vedere per queste feste pasquali, mi riferisco a Gela e Licata, dove ho visto tante più rampe di Catania. Ma ne bastano davvero poche per superare la mia città.

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