Tagli consiglieri e indennità nuovo stralcio da finanziaria - QdS

Tagli consiglieri e indennità nuovo stralcio da finanziaria

Raffaella Pessina

Tagli consiglieri e indennità nuovo stralcio da finanziaria

venerdì 17 Aprile 2015

Ieri in commissione Bilancio via l’emendamento del Governo che l’aveva riproposta. Finiranno nel ddl “Salva Sicilia” da varare pure entro aprile

PALERMO – Ieri riunione della  commissione Bilancio dell’Ars per l’esame della manovra finanziaria. Risultato: nuovo stralcio della norma taglia consiglieri comunali e indennità dalla finanziaria. Precisamente la commissione ha tolto la norma dell’emendamento del Governo che l’aveva riproposta dopo che il provvedimento era saltato per l’affossamento della riforma delle Province alla quale era stato agganciato dopo il primo stralcio dalla finanziaria deciso sempre dalla commissione e dagli uffici della Presidenza dell’Ars. I tagli a numero di consiglieri e indennità finiranno nel ddl ‘Salva Sicilia’ che dovrebbe essere approvato in aula entro il 30 aprile assieme alla manovra. 
Intanto a Palazzo dei Normanni, in attesa dell’esame la prossima settimana del bilancio in Aula, il Movimento 5 Stelle ha denunciato all’Ars che la legge sull’amianto in Sicilia è stata ampiamente disattesa. “L’ufficio speciale esiste solo sulla carta, è scritto in una nota, la mappatura è agli inizi e le bonifiche sono lontanissime”.
 
La legge sull’amianto è stata approvata nel 2014, ma le norme contenute sono ancora ai nastri di partenza, come la costituzione di un ufficio speciale con 12 persone di organico, la realizzazione della mappatura dell’amianto entro 24 mesi e le relative bonifiche entro 36 mesi. Finora la legge ha mosso pochissimi passi: a novembre è arrivato il decreto del presidente della Regione che ha individuato il dirigente coordinatore dell’ufficio e sei componenti. Di fatto però vi lavorano solo due persone, un funzionario del dipartimento e il dirigente, con un enorme carico di lavoro. 
 
Sul tema si è tenuta una tesissima audizione all’Ars in cui è emerso come esista un rimpallo di responsabilità tra i vari uffici della Regione. La principale anomalia secondo i Grillini è nella mancata sottoscrizione del contratto di lavoro per il dirigente coordinatore.
Il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone si scaglia contro le dichiarazioni ottimistiche in relazione alla situazione economica esternate dal  sottosegretario Faraone del Pd che “continua a dipingere scenari siciliani tutt’altro che autentici, nei quali lo Stato sarebbe impegnato nel sostenere fattivamente la nostra Isola”. Secondo Falcone “solo nell’ultimo anno il governo Renzi ha sottratto 200 milioni a compensazione degli 80 euro, 800 milioni per lo Sblocca Italia, destinati agli impianti fognari, alla depurazione e agli acquedotti, 1 miliardo e 200 milioni di euro per i fondi Pac, 273 milioni di euro per il concorso alla finanza pubblica con l’ultima legge di stabilità”.
Faraone, sottolinea Falcone “dovrebbe mostrare maggiore onestà nei confronti della sua terra, che mai come in quest’ultimo anno è stata depredata di così ingenti risorse”. Se in Sicilia non si “fanno le riforme necessarie, la colpa è esclusivamente del Pd che da un lato si vanta di allargare il proprio gruppo parlamentare, dall’altro manifesta tutta la sua incapacità amministrativa e legislativa”.
Brutta esperienza mercoledì scorso a Roma per Giuseppe Gennuso, deputato Ars del Pid. Mentre si stava recando in una sala Bingo di viale Somalia, nel quartiere africano della Capitale, sarebbe stato minacciato da un uomo ben vestito che si trovava seduto in sella ad uno scooter. Secondo il racconto di Gennuso, che ha raccontato l’episodio alla Polizia, l’uomo si sarebbe limitato a mostrare la pistola che aveva in mano per poi allontanarsi senza dire alcuna parola.
 
“Quello che è accaduto a Roma è un fatto gravissimo e le mie preoccupazioni le avevo esposte già alla Procura della Repubblica di Siracusa quattro mesi fa, quando avevo ricevuto minacce telefoniche”, afferma Gennuso, alla Polizia ha riferito che queste intimidazioni di stile mafioso potrebbero essere riconducibili alle sue attività imprenditoriali (sale bingo). Alla Digos di Roma il deputato regionale ha riferito degli avvertimenti che aveva subito in Sicilia e di una serie di messaggi inquietanti che sono arrivati alle sue aziende, nella Capitale.

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