La Sicilia continua a sconoscere il vero valore dei rifiuti urbani - QdS

La Sicilia continua a sconoscere il vero valore dei rifiuti urbani

Chiara Borzi

La Sicilia continua a sconoscere il vero valore dei rifiuti urbani

sabato 18 Aprile 2015

I numeri contenuti nel rapporto “Waste End”, prodotto da Symbola e Kinexia. Riutilizzato solo il 15% dei materiali, nessuno ai fini energetici

ROMA – Obiettivo “rifiuti” zero. In Italia la scommessa sembrerebbe difficile, mentre impossibile lo appare in Sicilia, terra in cui il capitolo rifiuti rappresenta una vera propria odissea. Nella nostra regione soluzioni come differenziata, smaltimento bio sostenibile, riutilizzo, non sembrano operazioni attraenti ma si preferisce ancora alimentare discariche al collasso, senza proporre alternativa, ed evitando di considerare l’opportunità (già sviluppata nel Nord Europa) di trasformare il rifiuto in una risorsa.
Secondo il rapporto “Waste End” prodotto da Symbola e Kinexia, in Sicilia il recupero di materiale da rifiuto è prossimo al 15%, mentre è completamente assente l’attività di recupero di energia. Eccellenza del sistema sono le regioni di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, nel quale si è consolidato un sistema particolarmente efficiente di raccolta e di avvio del riciclo pari al 60-65%. Regioni come la Lombardia mostrano invece ottime capacità di recupero: tra recupero di materiale e recupero di energia si arriva addirittura al 100% di riutilizzo.
Evidenziato senza alcuna remora, nel rapporto Waste End si legge: “Le aziende di gestione dei rifiuti sono state e sono tuttora, nel migliore dei casi, una forma impropria di ammortizzatore sociale e, nel peggiore e più frequente dei casi, un canale di assunzioni clientelari”.
L’inefficienza prodotta da questo sistema clientelare genera costi per la cittadinanza e una sperequazione in oneri di gestione dello smaltimento che premia il Nord a scapito del Centro e guarda caso il Sud.
Secondo quando rilevato nel rapporto, il costo pro-capite, al netto dei servizi di spazzamento, è di 126 € nella media delle regioni del Nord (111 in Lombardia, 128 in Veneto) mentre è di 136 euro nelle regioni meridionali (163 in Campania, 121 in Sicilia) e sale – anche per effetto di una maggiore assimilazione – a 163 nelle regioni centrali (163 nel Lazio, 174 in Toscana). Anche il costo unitario, a tonnellata di rifiuti, è più basso nelle regioni settentrionali dove il valore medio ponderato è di 250 €/t, contro i 280 delle regioni centrali e i 290 €/t delle regioni meridionali.
I numeri del rapporto “Waste End” sono gli ultimi in ordine di tempo a testimoniare l’inadeguatezza del sistema siciliano. Come già evidenziato dal Quotidiano di Sicilia, attualmente la Regione può solo agire “tamponando” una struttura di smaltimento satura e prossima a causare una debacle ambientale.

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