Recupero oro da rifiuti hi-tech - QdS

Recupero oro da rifiuti hi-tech

Bartolomeo Buscema

Recupero oro da rifiuti hi-tech

martedì 21 Aprile 2015

Enea:il brevetto made in italy per estrarre metalli preziosi da semplici schede elettroniche. Realizzato a Roma impianto sperimentale per condurre campagne dimostrative

ROMA – Forse non tutti sanno che l’oro è utilizzato nella gran parte dei componenti  elettronici che costituiscono un computer: dal processore alla memoria Ram, dalla scheda madre alla scheda di espansione. Il metallo nobile è impiegato soprattutto per le sue buone proprietà chimico-fisiche. Infatti, ha un’eccellente conduttività termica ed elettrica ed è resistente all’ossidazione. Sia chiaro, le quantità contenute in un computer sono molto esigue: in tutto mezzo grammo di oro.
Nonostante ciò, in questi ultimi anni, nel mondo, stiamo assistendo a una sorta di corsa all’oro i cui protagonisti non sono i cercatori d’oro del Nuovo  mondo che con le proprie famiglie dedicarono la loro vita e lottarono alla ricerca del prezioso metallo giallo lungo i fiumi, ma  enti di ricerca e università  che con processi automatizzati stanno studiano la possibilità di recuperare l’oro dai computer.
Secondo alcuni esperti, per ottenere oro dalle miniere è necessario smuovere tonnellate di materiale con l’inevitabile ricaduta sull’ambiente. In media per considerare una miniera d’oro redditizia, i grammi recuperati da una tonnellata di materiale devono essere da due a quattro, mentre da una tonnellata  computer  conferiti a discarica  è possibile recuperare più di 15 grammi di metallo prezioso. Come si vede  si tratta di un’attività redditizia, anche se  il recupero dell’oro e di altri materiali preziosi  comporta l’uso di solventi molto tossici e nocivi che devono  evidentemente essere  opportunamente  trattati prima di essere spediti in discariche controllate. In tale contesto, l’ENEA, nelle scorse settimane  ha  depositato un brevetto relativo al recupero di materiali preziosi quali oro, argento, rame, dalle schede elettroniche   dei computer. Il brevetto, già registrato in campo internazionale, concerne anche il particolare processo chimico  di recupero rispettoso dell’ambiente.
 
Oggi, è già in corso presso l’Unità Tecnica Tecnologie Ambientali del  centro ENEA della Casaccia (Roma), la  realizzazione  di un prototipo di processo  per il recupero del metallo prezioso. Si tratta, per ora, di un impianto pilota,  finanziato del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca,  in grado di trattare fino a 150 kg di schede elettroniche al giorno. Evidentemente, il recupero economicamente conveniente sarà possibile solo a livello industriale  sfruttando le note economie di scala.

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