Occorre invecchiare non diventare vecchi - QdS

Occorre invecchiare non diventare vecchi

Carlo Alberto Tregua

Occorre invecchiare non diventare vecchi

venerdì 24 Aprile 2015
Diceva Vincenzo Cardarelli (1887- 1959): “Morire, non farsi ghermire dalla morte”. Parafrasando, possiamo affermare che ognuno di noi dovrebbe prepararsi mentalmente e fisicamente alla terza o alla quarta età,  in modo che quando ci si arriva (se ci si arriva), non si venga colti impreparati.
Chi non si preoccupa del trascorrere del tempo e si affida al caso, si sorprende quando arrivano gli acciacchi, quando la fisicità diminuisce e con essa l’energia che produce il nostro corpo. è l’impreparazione che crea sorprese.
A quel punto è molto difficile mettere rimedio e trovare gli antidoti a un naturale processo fisiologico, secondo il quale il corpo umano, come ogni altra sostanza organica, a un certo punto cessa per iniziare un processo di trasformazione.
Resta fermo, secondo me, che lo spirito, abbandonato il corpo, continua a vivere nel mondo dell’energia, un mondo a noi totalmente sconosciuto, del quale possiamo solo immaginare l’esistenza e la funzionalità.

La nostra ignoranza è abissale. La nostra conoscenza è minima, per cui brancoliamo nel buio, nonostante la continua ricerca per tentare di scoprire l’arcano.
In questo mondo di ignoranza, hanno gioco facile le religioni, e con esse liturgie e gerarchie, che fanno leva sulla paura della morte insita nella maggioranza degli esseri viventi.
In un bell’articolo di Pietro Greco, pubblicato su l’Espresso, vi è una disamina delle nostre conoscenze. Argomenta esaurientemente e conclude amaramente: “Dopo secoli di ricerca, conosciamo appena il quattro percento di ciò che forma l’Universo”. Figuriamoci se possiamo conoscere quello che c’è al di là dell’Universo stesso!
In questo quadro di riferimento dobbiamo collocare la nostra vita ed il nostro vivere, che è un modo per condurla, sapendo con precisione che essa è, come diceva Ennio Flaiano (1910-1972): “Un lampo fra due periodi bui”. Se ci pensiamo bene, l’attimo in cui ognuno di noi ha emesso il primo vagito, fa iniziare un countdown rispetto all’attimo in cui esaliamo l’ultimo respiro.
Bisogna parlare di tutto ciò con serenità e consapevolezza, senza alcuna paura.
 

Ecco perchè dobbiamo sempre essere pronti alla cessazione del corpo, senza che essa ci prevarichi. La differenza è in uno stato mentale che ci indica come ineluttabile il processo di nascita e di morte.
Tuttavia, è opportuno utilizzare al meglio tutto il periodo in cui siamo vivi, progettando, realizzando, godendo di tutte le meraviglie che esistono, provando sentimenti forti di ogni genere, cacciando i comportamenti malvagi e facendo riferimento ai valori etici che dovrebbero governare l’umanità, sempre e in qualunque caso.
Occorre invecchiare, non diventare vecchi. Notiamo che ci sono giovani- vecchi e vecchi-giovani. I giovani-vechi non hanno entusiasmo, non generano energia mentale, non guardano con tranquillità al futuro, non progettano. Vivono giorno per giorno, magari ingozzandosi e bevendo o assumendo sostanze stupefacenti e bruciano la loro vita, che è un dono prezioso della Natura. Vivere così è un peccato, proprio un vero peccato.

Ma vi sono giovani brillanti, volitivi, che non si arrendono mai, che cadono e si rialzano e perseguono un loro disegno di vita costruttivo, che serva a loro stessi ed anche alle altre persone.
Poi vi sono i vecchi-giovani e i vecchi-vecchi. Non è una questione di età, anche in questo caso è una questione di mentalità. Quelli che non vedono l’ora, come la vergine che portava l’orologio dietro la schiena, di andare in pensione, che fanno quando raggiungono l’agognata meta? Se non svolgono attività alternative che tengano impegnata l’intelligenza, si afflosciano e, via via, perdono energia e invecchiano prima del tempo.
Per contro, vi sono i vecchi-giovani, che non sentono il peso degli anni, che affrontano il lento declino fisico con tranquillità, ma che moltiplicano l’uso della propria intelligenza senza far venire meno la voglia di conoscere, di sapere e di fare.
Ognuno di noi deve mantenere attivo il proprio comportamento, consistente nel misurarsi e confrontarsi con gli altri esseri umani e con gli eventi che capitano, sempre in modo positivo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017