La Regione drogata deruba i cittadini - QdS

La Regione drogata deruba i cittadini

Carlo Alberto Tregua

La Regione drogata deruba i cittadini

sabato 25 Aprile 2015

Crocetta si converte alla linea QdS

Oggi è il settantesimo della Liberazione. Sull’onda della celebrazione, i siciliani devono attuare ogni azione per liberarsi di questo ceto politico che continua a danneggiarli. Infatti i privilegiati continuano a percepire compensi, emolumenti, vitalizi e quant’altro, usando cecità e sordità nei confronti dei 379 mila disoccupati (Istat, gennaio 2015) e del milione di siciliani poveri.
La Regione è drogata, avendo assunto stupefacenti sotto forma di sostanze sottratte alla Comunità siciliana. E continua a derubare i cittadini appropriandosi indebitamente di risorse finanziarie che invece dovrebbe mettere al servizio degli stessi.
La pantomima (recitata da un ballerino e da un coro numeroso) intorno al bilancio regionale – che dev’essere approvato entro cinque giorni da oggi, senza il quale l’Assemblea dev’essere sciolta – è veramente stomachevole.
Il comportamento di dipendenti,  dirigenti e pensionati regionali che non ne vogliono sentire di adeguare i loro stipendi a quelli dei colleghi statali, è incivile.
 
Come possono pensare, tutti costoro, di mantenere gli inauditi privilegi e di lasciare al palo disoccupati e poveri siciliani? Come può pensare, l’Assemblea regionale, di continuare a gravare sulle tasche dei siciliani con una spesa fuori dal mondo di 158 milioni l’anno contro una spesa di 62 milioni del Consiglio regionale della Lombardia?
Come può pensare, il presidente della Regione, di continuare a guadagnare come Obama senza vergognarsi? Come possono pensare gli assessori regionali di continuare a percepire i loro ricchi emolumenti, dimostrando incapacità nel far funzionare il ramo della Regione a loro affidato? Come possono pensare di avere dignità, i deputati regionali, che non votano a tamburo battente la soppressione delle Province e di tutte le partecipate che ci costano centinaia di milioni, letteralmente sprecati?
È questo coacervo di privilegi, insieme a tanti altri, che va tranciato senza remore, in base al principio etico dell’equità, che obbliga tutti a ricevere per il proprio merito o, quelli più poveri, a ricevere in base ai loro bisogni.
 
Però, diamo il benvenuto al presidente Crocetta alla nostra linea editoriale, che sosteniamo da decine di anni. Egli ha detto ai sindacati: “Non volete i tagli alle pensioni? è un insulto ai disoccupati”. Almeno a parole si è convertito a una linea etica di equità.
Solo che ha impiegato due anni e mezzo per cominciare ad avere un barlume di luce, forse perché ha capito che non c’è più trippa per gatti.
Davide Faraone (insieme con Graziano Delrio), plenipotenziario di Renzi in Sicilia, ha detto a muso duro a Crocetta che senza rigorose riforme lo Stato non scucirà un euro. E quindi il bilancio fra cinque giorni non potrà essere approvato. A meno che l’Ars non abbia la tracotanza di approvare un bilancio ancora falso, perché infarcito di entrate inesistenti e, per conseguenza, di spesa corrente che non si potrà sostenere.
Il buco dell’esercizio 2014, di 1,77 miliardi, è un fatto inaudito e di grande irresponsabilità di codesti gestori della Cosa pubblica. Tradotto, significa che lor signori hanno messo sulle spalle dei nostri figli questa somma enorme che fa superare i debiti di tutti gli enti siciliani oltre la somma incredibile di 25 miliardi.

E veniamo all’altra questione dei privilegiati, per la quale il QdS è vituperato da insulti, sintomo che chi li pronuncia è in torto e non ha argomenti validi. Ci riferiamo a quella massa di precari – regionali, comunali e di altri enti – entrati per raccomandazione.
Tutti costoro hanno impedito a centinaia di migliaia di siciliani di competere ad armi pari all’interno di concorsi pubblici nei quali potevano vincere. è perciò giusto che essi ritornino nei ranghi, si rimettano in linea con tutti gli altri siciliani e partecipino ai concorsi ad armi pari, in modo da eliminare lo sconcio che nella nostra regione vi siano ancora cittadini di serie A (i privilegiati-precari) e cittadini di serie B, cioè coloro che non abbiano potuto ottenere il posto pubblico perché non avevano la raccomandazione.
Aspettiamo che anche su questo versante Crocetta venga alla linea del QdS e con esso tutti quei fanfaroni-demagoghi che sostengono i loro raccomandati.

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