Una rete regionale per le allergie pediatriche - QdS

Una rete regionale per le allergie pediatriche

Andrea Carlino

Una rete regionale per le allergie pediatriche

martedì 05 Maggio 2015

Ogni anno in Sicilia si registrano in media 502 ricoveri con una degenza di 4,4 giorni per i maschi e di 5,2 per le femmine. Pubblicato sulla Gurs del 24 aprile scorso il decreto che organizza i centri hub, più qualificati, cui fanno capo i centri spoke, periferici.

PALERMO – Una “Rete regionale per le emergenze allergologiche pediatriche”.  Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del 24 aprile scorso il decreto che organizza i centri “hub”, più qualificati, cui fanno capo dei centri “spoke” periferici. Inoltre è stata prevista anche l’istituzione di un sistema informativo e di una tessera personale contenente tutti i dati del bambino, utili al 118 ed alle strutture che lo accoglieranno.
 
I centri “hub” sono allocati presso l’ospedale Civico di Palermo e i Policlinici di Messina e Catania mentre tra i centri “spoke” vi sono U.O.C. Pediatria Arnas Civico Garibaldi – Catania P.O. Sante Marta e Venera Acireale e  U.O.C. Pediatria Servizi territoriali ASP (Ambulatori di pneumologia, allergologia). I centri hub  avranno pronto soccorso pediatrico e rianimazione; posti letto (dh / ricovero);diagnostica di II livello, ambulatorio dedicato. Devono essere dotati di un team multidisciplinare di personale specializzato nella patologia allergica alimentare e respiratoria: medici, infermieri, operatori dedicati alla fisiopatologia respiratoria pediatrica, fisioterapisti, psicologi.
Nei centri hub dovranno essere espletate le prestazioni di primo livello (visita allergologica, prick test per allergeni inalatori ed alimentari, patch test, prove di funzionalità, respiratoria, spirometria con bronco dilatatore, somministrazione di vaccini desensibilizzanti allergene specifici); le prestazioni di secondo livello: diagnostica per farmaci e veleno di imenotteri, test di provocazione/tolleranza per farmaci ed alimenti, test con siero autologo, test di provocazione bronchiale con stimoli fisici e chimici, dosaggio dei markers dell’infiammazione bronchiale I centri hub devono disporre di personale interno che prende in carico pazienti con gravi reazioni allergiche, di un laboratorio di analisi adeguatamente strutturato in grado di eseguire dosaggio di IgE specifiche per miscele di allergeni, per singole molecole allergeniche, per triptasi.
 
I centri hub rilasciano la “Baby allergy card” dopo aver provveduto al trasferimento di tali dati al Registro regionale dell’anafilassi e dell’asma grave e delle reazioni allergiche gravi nell’infanzia tenuto dal Dipartimento Osservatorio epidemiologico (DASOE) dell’Assessorato regionale della salute.
I centri spoke devono possedere prestazioni di primo livello per allergia ad alimenti ed asma (visita allergologica, prick test per allergeni inalatori ed alimentari, patch test, prove di funzionalità respiratoria, spirometria con bronco dilatatore, somministrazione di vaccini desensibilizzanti allergene specifici), ambulatorio dedicato, possono anche avere posti letto dedicati in regime di day hospital e/o ricovero ordinario.
 
Possono a norma di legge rilasciare la certificazione per anafilassi, allergia ad alimenti ed asma e sono abilitati alla prescrizione dell’adrenalina e del rinnovo del piano terapeutico. Fungono da filtro per i pazienti da inviare al centro hub, pazienti che sono destinati ad avere la “Baby Allergy Card
Ricordiamo che in Sicilia si registrano ogni anno in media 502 ricoveri con una degenza media di 4,4 giorni per i maschi e 5,2 giorni per le femmine. Gli alimenti che possono provocare reazioni allergiche sono latte vaccino, uova, frutta secca e pesce; le arachidi e la frutta secca sono responsabili del 30-43% degli episodi gravi di anafilassi da alimenti e del 71-94% dei casi con esito letale nei bambini e negli adolescenti.

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