Parlamento abolisce vitalizi ai condannati - QdS

Parlamento abolisce vitalizi ai condannati

Patrizia Penna

Parlamento abolisce vitalizi ai condannati

venerdì 08 Maggio 2015

Il presidente della Camera Laura Boldrini: “Segnale inequivocabile di moralizzazione della politica”

ROMA – Un segnale forte, di rispetto, rigore ed onestà, è arrivato nella giornata di ieri dalla classe politica italiana.
Camera Senato hanno infatti abolito i vitalizi ai parlamentari condannati in via definitiva, per reati di particolare gravità. Un tentativo, finalmente concreto e significativo, di riconciliazione con i cittadini che da troppo tempo convivono con un forte sentimento di delusione e disaffezione dalla politica e dalle istituzioni del nostro Paese.
Il Presidente della Camera, Laura Boldrini, in una nota, ha espresso “grande soddisfazione per il voto con cui oggi l’Ufficio di Presidenza della Camera ha deciso lo stop ai vitalizi per gli ex parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi. è un segnale netto ed inequivocabile di moralizzazione della politica”.
“Non è giusto – ha proseguito – continuare ad erogare denaro pubblico a quanti, con il loro comportamento, non hanno tenuto fede all’impegno di ‘disciplina e onore’ richiesto dalla Costituzione a chi ricopre cariche pubbliche. Sono queste le risposte che la buona politica deve ai tanti cittadini che esigono correttezza, rigore e onestà dai loro rappresentanti”.
Alla Camera hanno votato a favore Pd, Scelta Civica, Fratelli d’Italia,  Lega e Sel. “Sinistra Ecologia Libertà ha votato a favore della delibera che toglie i vitalizi e le pensioni a favore dei parlamentari condannati in via definitiva, per reati di particolare gravità. Con la delibera approvata oggi, conclude Melilla, il Parlamento si riappropria della propria credibilità e dà un segnale forte ai cittadini sempre più delusi dalla politica”. Lo ha affermato il deputato di Sel Gianni Melilla componente dell’ufficio di presidenza di Montecitorio.
“Lo abbiamo fatto -ha aggiunto- forti del milione di firme in calce all’appello di Libera e del Gruppo Abele di Don Ciotti. La nostra Costituzione, prosegue Melilla, ci dice che la funzione parlamentare deve essere svolta con onore e disciplina. Quando queste due condizioni vengono meno anche la funzione del vitalizio, che è legata all’incarico parlamentare, deve cessare”.
Le disposizioni contenute nella nelibera  non si applicano in caso di riabilitazione del condannato e non sono retroattive, dal momento che “per i deputati cessati dal mandato e già condannati in via definitiva, la cessazione dell’erogazione dei vitalizi decorre dal momento dell’entrata in vigore della presente deliberazione”.
Le misure entreranno in vigore “il sessantesimo giorno successivo alla data della sua approvazione”, quindi non prima di due mesi.

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