Bonifica Priolo, la Regione perde 50 mln - QdS

Bonifica Priolo, la Regione perde 50 mln

Rosario Battiato

Bonifica Priolo, la Regione perde 50 mln

martedì 12 Maggio 2015

Il ministro Galletti: “Non più disponibili in quanto non sono stati assunti impegni giuridicamente vincolanti entro i termini previsti”. Sprecati i fondi della delibera Cipe n. 87”

PALERMO – Lo scorso 21 aprile si è manifestata l’occasione per l’ennesima interrogazione parlamentare sull’area industriale di Siracusa. Lo stimolo è giunto dall’attracco nel porto di Augusta di una nave con un carico di circa 10mila tonnellate di rifiuti presunti “speciali” prodotti dall’acciaieria Ilva di Taranto. All’inizio di maggio una pattuglia di deputati del partito democratico ha pertanto chiesto chiarimenti al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, rispondendo al quesito principale, ha anche fatto il punto sulle bonifiche nell’area industriale puntualizzando l’ennesima fuga di fondi: 50 milioni di euro bruciati perché inutilizzati dalla Regione siciliana.
“Non sono chiare le modalità che hanno determinato l’autorizzazione del trasferimento di tali rifiuti dalla Puglia alla Sicilia per smaltirli in un sito di interesse nazionale ad alto rischio ambientale, che avrebbe, al contrario, una necessità impellente e vitale di bonificare e di eliminare i propri rifiuti industriali, piuttosto che accogliere quelli di altri siti”. Il duro atto di accusa che si legge nel testo dell’interrogazione viene ulteriormente rincarato dai dati dati dell’ultimo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, cioè il rapporto Sentieri 2014.
 
Secondo lo studio dell’Istituto superiore di santità, citato dagli interroganti, nell’area del sito di interesse nazionale di Priolo, “l’incidenza dei tumori nel suo insieme, esclusi i tumori della pelle, è in eccesso in entrambi i generi” e, in particolare, risultano “in eccesso sia negli uomini sia nelle donne i tumori del fegato e del pancreas e il mesotelioma; i tumori del polmone, della vescica e del sistema nervoso centrale lo sono tra i soli uomini; nelle sole donne si sono osservati eccessi del tumore del colon-retto, della mammella e dell’utero”.
Indicativa è stata la risposta del ministro Galletti che ha fugato i dubbi sulla tipologia dei rifiuti ospitati ad Augusta. “Sulla base delle informazioni che abbiamo acquisito per rispondere all’interrogazione dal commissario Ilva Corrado Carruba – si legge nel resto di risposta – i rifiuti in questione sono stati classificati e caratterizzati dal produttore come rifiuti non pericolosi, prodotti dal trattamento dei fiumi”.  La discarica, inoltre, sarebbe all’esterno del perimetro del sin e il materiale sarebbe “in Sicilia in via transitoria” in quanto è “previsto che i rifiuti saranno smaltiti presso il sito Ilva una volta attuato il piano di gestione dei rifiuti aziendali e l’avvio dei nuovi impianti autorizzati in discarica, così com’è stato previsto peraltro nel decreto Ilva del gennaio scorso”.
Altro capitolo si apre con lo stato delle bonifiche del Sin di Priolo. Al celebre Accordo di programma sottoscritto nel 2008, che aveva previsto 774,5 milioni di euro di fabbisogno con una copertura reale di 106 milioni, è seguito veramente poco. Oggi le risorse residue attualmente nella piena disponibilità della regione ammontano a circa 46 milioni, ai quali si aggiungono altri 6 milioni 800 mila euro saranno trasferiti alla regione una volta completate le procedure per la loro reiscrizione nel bilancio del ministero dell’Ambiente. In totale fanno 62 milioni di euro che stati inseriti nella bozza di Accordo di programma per il Sin di Priolo, “in fase di perfezionamento da parte del ministero dello Sviluppo economico e dell’Agenzia per la coesione territoriale prima della sottoscrizione prevista entro questo mese”. Tuttavia è un passaggio a essere particolarmente indicativo: “Va detto che 50 milioni di euro di programmazione unitaria 2007-2013 della regione Sicilia, assegnate con delibera Cipe n.87 non sono più disponibili, in quanto non sono stati assunti impegni giuridicamente vincolanti entro i termini previsti”.

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