Elezioni Ars e Regione sistema da rivedere - QdS

Elezioni Ars e Regione sistema da rivedere

Raffaella Pessina

Elezioni Ars e Regione sistema da rivedere

sabato 16 Maggio 2015

Il vicepresidente Ars Antonio Venturino (gruppo Misto) ha presentato un Ddl. Soprattutto dopo la riduzione dei parlamentari a 70 con L. 2/13

PALERMO – Un disegno di legge di riforma del sistema elettorale è stato presentato in Assemblea regionale da Antonio Venturino (gruppo Misto). Il vice presidente vicario dell’Ars intende cosi modificare la legge regionale che risale al 1951, modificata nel 2013, che tuttora disciplina l’elezione dei deputati e  del presidente.
Cinque i punti essenziali del disegno di legge, elaborato grazie alla collaborazione del professore Salvatore Curreri, docente di Diritto alla Kore di Enna: il primo punto riguarda l’elezione del Presidente della Regione a maggioranza dei votanti (50% + 1). In caso di mancato raggiungimento di questa soglia, viene previsto un secondo turno di ballottaggio dopo una settimana senza apparentamento; il premio di maggioranza è fisso pari a 42 seggi, il 60%, in modo che Presidente eletto abbia una maggioranza all’Assemblea per evitare l’immobilismo legislativo; prevista anche la abrogazione del listino regionale: tutti i deputati per essere eletti devono essere votati, tranne il candidato presidente migliore sconfitto (leader dell’opposizione) cui è riservato per questo un seggio; maggiore rappresentanza delle minoranze tramite l’abbassamento della soglia di sbarramento dal 5 al 3% e aggiudicazione dei seggi a livello regionale e non provinciale – qui i pochi seggi in palio nelle circoscrizioni più piccole, come Enna o Caltanissetta, danno vita a una soglia di sbarramento di fatto; composizione delle liste in modo da garantire la presenza di uomini e donne con doppia preferenza di genere: l’elettore può dare una seconda preferenza se di genere diverso dalla prima. 
“Un progetto – ha sottolineato Venturino – nato da necessità di natura tecnica e politica anche perchè la recente modifica dello Statuto della Regione, attuata con la legge costituzionale n. 2 del 7/2/2013 che ha ridotto a settanta il numero dei deputati della Assemblea Regionale Siciliana, richiede un necessario adeguamento.
Il presidente della Regione è intervenuto ieri sulla vicenda della nomina di un commissario straordinario per l’Istituto Zooprofilattico. “Il disegno di legge n. 537/567 di riordino dell’Istituto Zooprofilattico è stato da tempo esitato dalle competenti Commissioni legislative di merito Servizi Sociali e Sanitari e Bilancio ed è all’attenzione del Parlamento Siciliano per il perfezionamento dell’iter legislativo – ha detto Crocetta – Tuttavia, essendo nel frattempo intervenute le dimissioni della metà dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, si è concretizzato il presupposto dell’impossibilità di funzionamento dell’organo di amministrazione e di gestione dell’Istituto stesso, al verificarsi del quale la Regione ha provveduto allo scioglimento del medesimo (art. 11, comma D.L.gs n. 106/2012)”.
Di conseguenze, ha spiegato Crocetta: “Il direttore generale dell’Istituto è decaduto ed era d’obbligo dunque, fatto salvo il potere sostitutivo del Ministro della Salute, garantire la funzionalità dell’Ente attraverso la nomina di un commissario straordinario, peraltro individuato nella persona del dirigente generale del dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato della Salute per assicurare, in via straordinaria, la continuità amministrativa dell’Istituto”.

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