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Palermo – Turismo in picchiata, servizi ai visitatori non all’altezza

Luca Insalaco

Palermo – Turismo in picchiata, servizi ai visitatori non all’altezza

giovedì 29 Ottobre 2009

Appello alle istituzioni per un sostegno: la Provincia studia un Piano per lo sviluppo del comparto. Gli operatori del settore stimano, per l’anno in corso, un crollo del 20 per cento

PALERMO – È crisi nera per il turismo in provincia: l’immagine che emerge dai dati dell’Osservatorio turistico dell’assessorato regionale al ramo  è quella di un tonfo. Nel 2008 gli arrivi nel palermitano sono scesi del 13,5% (meno 9,16% il dato regionale), mentre la casella delle presenze fa registrare un meno 8,7% rispetto all’anno precedente (contro il meno 5,33% regionale). E il 2009 si avvia a confermare tale tendenza negativa con un calo di presenze nelle strutture ricettivo-alberghiere che gli operatori del settore stimano intorno al 20%. Cifre che fanno il paio con quelle relative al traffico aereo rese note dall’Enac.
Nel 2008 Punta Raisi ha fatto registrare un calo del 4% nei movimenti, una flessione dell’1,3% nei passeggeri e dell’1,4% nei cargo. Addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni sono concordi nel dire che il territorio non è all’altezza dell’offerta paesaggistica e culturale. Ragion per cui il mercato palermitano, e più in generale siciliano, non è competitivo rispetto agli altri. Già, ma dove vanno ravvisate le “colpe”?
“Certamente – dice Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Palermo – non delle strutture alberghiere, che gli imprenditori hanno provveduto a riqualificare, adeguandole agli standard di qualità richiesti. Bisogna piuttosto pensare a ciò che il turista chiede una volta uscito dall’albergo: musei aperti, personale qualificato, cartellonistica chiara… Quei servizi, insomma, che ad oggi mancano e che spesso dobbiamo essere noi a fornire”.
Un’indagine svolta dall’Osservatorio turistico regionale rivela come, nonostante la difficile congiuntura economica, gli imprenditori turistici siano comunque disposti a investire nella crescita della propria azienda, sollecitando nello stesso tempo interventi a sostegno dell’economia turistica e volti a colmare il deficit progettuale, oltreché infrastrutturale, rispetto ai competitors.
“Noi albergatori – incalza Farruggio – siamo stanchi. Stanchi di essere tartassati con controlli e tasse e che poi le istituzioni pretendano perfino di darci lezioni sul modo in cui dobbiamo dare ospitalità. Per questo motivo abbiamo creato il consorzio ‘PalermoHotels’, all’interno del quale pensiamo di creare una struttura di vigilanza che valuti la qualità dei servizi offerti dalle nostre strutture. È necessario che si comprenda che gli alberghi creano ricchezza per tutto il territorio”.
 

 
Giovanni Avanti: “Occorrono soluzioni innovative”
 
PALERMO – “Nell’ambito del Piano strategico per lo sviluppo del territorio, stiamo definendo anche il Piano per lo sviluppo del turismo, che presenteremo in occasione del Travelexpo In (il salone dell’offerta turistica siciliana di eccellenza che si svolgerà nel capoluogo il prossimo mese, ndr), anche alla luce di quelle realtà che hanno dei punti di forza, ma anche delle debolezze che vanno colmate”. Queste le parole del presidente della Provincia, Giovanni Avanti. Avanti si dice inoltre convinto della necessità di “destagionalizzare il turismo, puntando su alcuni settori di nicchia. Penso al turismo enogastronomico e a quello culturale, al turismo ambientale e a quello religioso”.
“La crisi internazionale – conclude – che ha investito anche il turismo  va aggredita rilanciando l’offerta con soluzioni innovative, per venire incontro alla domanda di un turista sempre più esigente e più che mai attento agli aspetti economici”.

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