Dal Fmi la ricetta in 3 punti per fare accelerare ripresa in Italia - QdS

Dal Fmi la ricetta in 3 punti per fare accelerare ripresa in Italia

redazione

Dal Fmi la ricetta in 3 punti per fare accelerare ripresa in Italia

lunedì 18 Maggio 2015

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto nuovamente al rialzo le previsioni di crescita economica dell'Italia. Per quest'anno l'istituzione pronostica una espansione del Pil dello 0,7 per cento

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto nuovamente al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia, in particolare sul 2015. Ora per quest’anno l’istituzione pronostica una espansione del Pil dello 0,7 per cento, a fronte del più 0,5 per cento indicato nell’ultima edizione del World Economic Outlook, lo scorso 14 aprile.

"La revisione – ha spiegato la capo missione per l’Italia Petya Koeva Brooks, nella conferenza stampa al termine della visita annuale nella Penisola – riflette prevalentemente la performance economica positiva del primo trimestre".

Lla ricetta in tre punti elaborata dagli ispettori del Fondo monetario internazionale si basa quindi sulle riforme strutturali, puntando a risolvere i problemi di bassa produttività che il Paese si trascina da molto tempo. Secondo, sostenere il processo di riparazione dei bilanci nel settore bancario. Terzo, riequilibrare la dinamica di risanamento dei conti pubblici con l’obiettivo di ottenere una riduzione dell’elevato debito-Pil.

Il Fmi definisce "incoraggiante" il fatto che l’agenda di riforme del governo includa iniziative ambiziose in tutte le aree elencate.
"Ora la sfida è mantenere lo slancio sulle riforme e portare a compimento un vero cambiamento". "Il governo Renzi ha portato avanti riforme economiche e istituzionali importanti, che hanno già migliorato i livelli di fiducia e che apporteranno cambiamenti significativi, nel tempo, al mercato del lavoro, rendendo i lavoratori più produttivi e facilitando il processo di transizione nelle imprese".

"Ci rendiamo conto che spesso si parla di riforme difficili, che creano problemi dal punto di vista politico, ma sono necessarie per aumentare la produttività – ha affermato la capo missione per l’Italia Petya Koeva Brooks – e per risolvere i problemi che l’Italia aveva già prima della crisi".(askanews)

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