Infrastrutture, piccoli comuni e grandi dormite - QdS

Infrastrutture, piccoli comuni e grandi dormite

Rosario Battiato

Infrastrutture, piccoli comuni e grandi dormite

mercoledì 20 Maggio 2015

Bando del ministero per nuovi progetti: più di 3mila le richieste presentate, più di 1.000 soltanto tra Piemonte e Lombardia. In Sicilia hanno partecipato soltanto 99 Comuni sul totale dei 204 inferiori ai 5mila abitanti

PALERMO – La Sicilia si accontenta, come sempre. Ci sono appena 99 domande isolane tra le oltre 3mila richieste arrivate al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti da parte dei piccoli Comuni per partecipare al bando nazionale da 100 milioni di euro per nuovi progetti di interventi infrastrutturali. Un dato che conferma il lassismo degli amministratori locali dell’Isola nella partecipazione ai bandi nazionali che comprendono interventi di miglioramento e riqualificazione del territorio. Soltanto un amministratore su due, infatti, si è attivato per presentare la domanda. 
Si è chiuso il 13 maggio il click day per la presentazione delle richieste per i Comuni sotto i 5 mila abitanti di tutta Italia. Protagonista assoluto è stato il Piemonte che ha visto inoltrare al Mit ben 741 domande per l’ottenimento dei fondi. Complessivamente sono state 3.101 le richieste inoltrate che vanno distribuite tra Abruzzo (176 domande), Basilicata 60, Calabria 196, Campania 201, Emilia Romagna 91, Friuli Venezia Giuilia 47, Lazio 169, Liguria 107, Lombardia 517, Marche 125, Molise 79, Piemonte 741, Puglia 48, Sardegna 119, Sicilia 99, Toscana 65, Provincia Autonoma di Bolzano 0, Provincia Autonoma di Trento 42, Umbria 38, Valle d’Aosta 14, Veneto 167.
Le domande siciliane hanno raggiunto una quota pari al 3,1% del totale nazionale, troppo poco per un territorio che necessita di interventi infrastrutturali a vari livelli e quindi non soltanto per le grandi aree urbane. Ricordiamo che nell’Isola ci sono ben 204 comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti (dati Istat 2014), pari al 52% del totale. Pertanto meno della metà di questi hanno deciso di presentare una domanda al ministero delle Infrastrutture.
Il bando, lanciato dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 6 marzo 2015, n. 88 in attuazione dell’articolo 3 dello Sblocca Italia e in base alla convenzione stipulata tra Mit e Anci (Convenzione per i “Nuovi progetti di intervento” per i piccoli comuni), prevede il finanziamento per progetti da 100 mila a 400 mila euro. “La priorità – si legge in una nota del Mit – riguarda gli interventi per la qualificazione e manutenzione del territorio, la riduzione del rischio idrogeologico, l’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, le fonti rinnovabili di energia; la messa in sicurezza degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, le strutture socio-assistenziali”.
Ci sarà ancora da attendere per avere i risultati definitivi e, quindi, i progetti che poi di fatto potranno godere del finanziamento. “L’assegnazione delle risorse statali – si legge nell’ultimo paragrafo della nota – avverrà in base alle graduatorie definite in relazione alla consistenza dei piccoli Comuni per ogni Regione previa assunzione, da parte dell’ente interessato, dell’impegno a procedere alla pubblicazione del bando di gara o della determina a contrarre entro il 31 agosto 2015”.
La divisione delle risorse è su base regionale. Il Programma permetterà di realizzare da un minimo di 250 a un massimo di 1.000 interventi che si andranno ad aggiungere ai 293 già finanziati (molti dei quali con cantieri già aperti) dal Programma “6000 campanili” che, in tre fasi, ha erogato 250 milioni di euro.

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