Gela, progetto di riconversione economica - QdS

Gela, progetto di riconversione economica

Liliana Blanco

Gela, progetto di riconversione economica

venerdì 22 Maggio 2015

Il ministro Federica Guidi ha firmato il decreto di riconoscimento per l’area di crisi industriale complessa. Si prevedono investimenti per 2,2 miliardi di euro e l’impiego di 400 unità lavorative

GELA – Arriva al momento giusto per il riconoscimento del territorio di Gela quale area di crisi complessa. Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato il decreto di riconoscimento del territorio di Gela e delle aree di localizzazione delle aziende dell’indotto quale area di crisi industriale complessa.
L’annuncio era stato dato dal ministro Guidi in occasione della riunione dell’8 maggio cui hanno partecipato il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta e il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, e dopo quasi due settimane è stato firmato il provvedimento che, sulla scorta del Protocollo di intesa firmato il 6 novembre scorso, avvia il percorso che porterà ad una riconversione radicale dell’assetto industriale del sito produttivo di Gela e alla programmazione del piano di riconversione dell’intera area che segue.
“Si tratta di un progetto industriale di rilancio riconosciuto dal Governo attraverso un accordo di programma – ha commentato il sindaco di Gela, Angelo Fasulo – che può prevedere tanti istituti: pensionamento anticipato, sgravi fiscali importanti, ammortizzatori sociali. è sicuramente il più il grosso risultato che abbiamo ottenuto finora”.
“Al ministro Guidi va il ringraziamento del presidente Crocetta per il tempestivo decreto che consente di accelerare la rapida riconversione dell’economia gelese da polo industriale senza sviluppo e inquinante a uno dei più grandi poli della green economy italiana”, ha dichiaro Crocetta.
In pratica lo Stato interviene sulla base delle esigenze del territorio: il protocollo prevede che venga stilato un piano di intervento che verrà poi valutato ed approvato dalle commissioni di controllo; il tutto è finalizzato ad agevolare lo sviluppo del territorio.
Il programma di sviluppo, che prevede investimenti per un tetto massimo di 2,2 miliardi di euro e si articolerà secondo queste linee di intervento: produzione industriale di prodotti sostenibili partendo da materie rinnovabili (piattaforma green refinery), con un intervento che prevede l’impiego di 400 unità lavorative; realizzazione di centri di competenza in materia di sicurezza, con il coinvolgimento di 180 risorse umane; politica organica di sviluppo delle attività upstream fortemente focalizzata sulla valorizzazione della risorsa gas.
Si prevede l’avvio di nuove attività di esplorazione e produzione di idrocarburi sul territorio della Regione siciliana e nell’offshore ad esso adiacente, la valorizzazione delle potenzialità dei campi già in esercizio, offshore ed onshore. Tali attività genereranno nuove opportunità per il territorio nel pieno rispetto delle normative ambientali; azioni di risanamento ambientale, inclusa la bonifica delle aree ricadenti nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Gela. Per l’attività di risanamento ambientale è previsto l’impiego di 30 risorse umane a regime.

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