Artigianato digitale, imprese in “rete” - QdS

Artigianato digitale, imprese in “rete”

Rosario Battiato

Artigianato digitale, imprese in “rete”

mercoledì 27 Maggio 2015

Nove milioni di euro disponibili per i gruppi costituiti da almeno 15 aziende che investono in programmi innovativi. Le domande potranno essere inviate tramite posta elettronica certificata a partire dal 1° luglio

PALERMO – Pronti più di nove milioni di euro per le reti di impresa per l’artigianato digitale. L’intervento è stato istituito dal decreto ministeriale del 17 febbraio 2015, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 9 aprile 2015, n. 82, ed è finalizzato a sostenere programmi innovativi, localizzati sull’intero territorio nazionale e realizzati da reti di imprese, per la diffusione, la condivisione e lo sviluppo produttivo delle tecnologie di fabbricazione digitale. Lo ha comunicato sul proprio il ministero dello Sviluppo economico con una nota diffusa il 21 maggio.
La partecipazione è aperta alle reti impresa, che rientrano tra le associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei di imprese, contratti di rete, che siano costituiti da almeno 15 imprese e che vedano al loro interno la presenza di imprese artigiane ovvero microimprese in misura almeno pari al 50% dei partecipanti.
Anche i programmi ammissibili al finanziamento devono soddisfare obiettivi ben precisi. Il Mise elenca, infatti, la creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese oppure “la creazione di centri per l’incubazione di realtà innovative nel mondo dell’artigianato digitale; la creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese; la messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale; la creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale”.
Le spese ammissibili, al netto dell’Iva, non devono essere inferiori a 100mila euro e non possono superare 1,4 milioni per “una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione”. Inoltre è previsto anche il coinvolgimento di riconosciute realtà scientifiche che si traducono in forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome, Imprese ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.
Lo scorso 11 maggio è stato firmato il decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del ministero dello Sviluppo economico che poi è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 115 del 20 maggio 2015. Le domande di agevolazione, da trasmettere tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dgiai.artigianatodigitale@pec.mise.gov.it, potranno essere inviate già a partire dal primo luglio e fino al 25 settembre 2015.
Sul sito del Mise (sviluppoeconomico.gov.it) tutto il materiale informativo che include la domanda delle agevolazioni finanziarie, la relazione tecnica del programma, il piano dei costi, le dichiarazioni sostitutive d’atto notorio (requisiti di ammissibilità e regime di aiuto “de minimis”), i punteggi e le soglie minime di accesso previste, l’istanza di conferma della domanda di agevolazione, l’informativa durc, gli oneri informativi. Tutte le domande potranno essere girate via mail (artigianatodigitale@mise.gov.it) e poi, al fine di velocizzare i tempi di risposta e rendere più fruibile ed efficace l’assistenza fornita, “saranno organizzate per ambiti tematici di riferimento e riscontrate attraverso la predisposizione e pubblicazione di Faq”, ovvero le domande più frequenti.

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