Resta ancorata la mentalità del "posto fisso": lo cercano il 38% dei ragazzi - QdS

Resta ancorata la mentalità del “posto fisso”: lo cercano il 38% dei ragazzi

Michele Giuliano

Resta ancorata la mentalità del “posto fisso”: lo cercano il 38% dei ragazzi

giovedì 28 Maggio 2015

Indagine dell’Osservatorio “Generazione Proteo” di Link Campus University realizzata su 10.000 studenti. Resta ancorata la mentalità del “posto fisso”: lo cercano il 38% dei ragazzi

PALERMO – La paura dei giovani siciliani? Non è la mafia, nemmeno l’ondata di immigrati che invade ogni giorno di più le coste dell’Isola. La paura è quella di non trovare un lavoro. è quello che viene fuori dal 3° rapporto di ricerca nazionale dell’Osservatorio ‘Generazione Proteo’ di Link Campus University, presentato in questi giorni a Palermo.
Lo studio, realizzato su un campione di 10 mila studenti italiani tra i 17 e i 19 anni, ha coinvolto in Sicilia oltre mille ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di Palermo, Siracusa, Catania e provincia e di alcuni comuni delle province di Caltanissetta, Messina e Enna. Il lavoro e la paura di non realizzare i propri sogni sono in testa ai pensieri dei giovani siciliani, per i quali l’occupazione e l’autosufficienza economica restano le priorità. Ben il 26,8 per cento dei ragazzi intervistati ha detto che questo è il loro chiodo fisso. C’è ancora una certa resistenza culturale dei siciliani all’obiettivo del cosiddetto posto fisso: il 38,2 per cento aspira infatti ad essere un dipendente e solo il 10,4 per cento vorrebbe essere un imprenditore. C’è comunque un buon 50,9 per cento che vede nel suo futuro il libero professionismo, segno che comunque si sta muovendo qualcosa anche sotto l’aspetto della mentalità nelle giovani generazioni.
La disoccupazione (26,5 per cento) infatti preoccupa quasi 10 volte di più del terrorismo (2,4 per cento) e spaventa più di malattia (6,8 per cento), solitudine (6,2 per cento), morte (2,7 per cento) e terrorismo messi assieme. Il futuro professionale incerto aggiunto alla sfiducia verso la politica, alla quale la prima dote richiesta è l’onestà (40,7 per cento), la dicono lunga sul sillogismo che individua gli ostacoli proprio nella società attuale e nella sua organizzazione.
Se nella hit parade della fiducia si assiste a un certo miglioramento nel giudizio sulle fondamenta del paese, è ancora molto basso il consenso per i ‘partiti politici’ (voto medio da 1 a 10: 4,7) e per il Parlamento (5,1). Rispetto alla media nazionale (5,9) si abbassa la fiducia verso il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che in Sicilia riscuote un 5,1 mentre sfiora la sufficienza il Presidente della Repubblica con un 5,9 (voto Italia: 6,5).
In forte ascesa invece gli altri protagonisti, come Chiesa (6,8), Forze di Polizia e Ue (8,3). Spiccano in particolare rispetto alla media nazionale sia i sindacati (7,8; dato nazionale: 6,6) sia la magistratura, che mette a segno un 8,3 contro il 7,6 nazionale.
La distanza verso la politica si riflette anche sui suoi piani per la crescita: il Jobs Act, ad esempio, è una riforma ancora sconosciuta per quasi otto ragazzi siciliani su dieci. “L’indagine svela i giovani siciliani come una generazione di corridori sulle piste della vita, in linea con i loro coetanei nel resto d’Italia – ha detto il sociologo e direttore dell’Osservatorio Generazione Proteo, Nicola Ferrigni -. Ciò a dimostrazione che non è più la geografia a dettare tempi e performance della corsa delle nuove generazioni. Dalla ricerca emergono al contempo degli aspetti sui ragazzi siciliani che abbattono gli stereotipi che da sempre accompagnano i giovani del Sud nell’immaginario collettivo”.
 

 
L’81% dei ragazzi soddisfatti della propria vita
 
Secondo quanto emerso da questa indagine i siciliani sono giovani pragmatici e senza pregiudizi nei confronti delle differenze, più emancipati sugli aspetti valoriali dei già moderni coetanei nazionali e più aperti verso gli immigrati e le minoranze. Come e più di loro, sono sicuri di sé (70,4 per cento), soddisfatti della propria vita (80,9 per cento), impegnati però allo stesso modo in una corsa ad ostacoli verso lavoro, affermazione professionale e autosufficienza economica, che, in linea con le paure degli altri studenti italiani, rappresentano per 8 ragazzi su 10 le principali preoccupazioni per il futuro. Sfiduciati dai partiti e dal Parlamento, ma con una grande fiducia nella magistratura e nei sindacati, i ragazzi siciliani si discostano poco dal campione nazionale sull’importanza attribuita a valori come famiglia, amicizia, lealtà e libertà (per 2 ragazzi su 3 maggiore rispetto alla generazione dei propri genitori). Anche loro individuano infatti nelle sovrastrutture sociali, economiche, politiche e culturali le barriere da superare. Uno spaccato che la dice lunga sul loro grado di maturità.

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