Dare risposte al bisogno di salute - QdS

Dare risposte al bisogno di salute

Valerio Martorana

Dare risposte al bisogno di salute

venerdì 30 Ottobre 2009

Forum con Paolo Salvatore Cantaro, direttore generale Asp 2 Caltanissetta

CALTANISSETTA – Come ha trovato la realtà sanitaria nissena e come ha deciso di intervenire?
“Fino a questo momento l’attività è stata focalizzata solo da quanto vi è di emergente in questo periodo e quindi da problemi dettati dalla urgenza e non dalla possibilità di poter affrontare attraverso una programmazione compiuta tutto quello che abbiamo in itinere. Mi riferisco in particolare all’ospedale di Gela, dove abbiamo avuto modo di registrare una struttura che di per sé è moderna con dei problemi significativi legati anche al rapporto tra la struttura e l’opinione pubblica. Abbiamo messo a fuoco alcuni problemi interni al funzionamento del Vittorio Emanuele e già operato nella direzione di un ospedale informatizzato. I problemi che lì abbiamo avuto erano legati al fatto che le richieste di esame da parte del pronto soccorso non venivano decodificate immediatamente da parte dei servizi. Adesso siamo in condizioni di operare in sicurezza.
L’altro problema è legato all’errore medico, di una trasfusione, registratosi all’ospedale di Mussomeli e San Cataldo. Abbiamo revisionato tutte le procedure di San Cataldo, quelle degli ospedali che si servono da San Cataldo (Mazzarino e Mussomeli), i quali hanno oggi dei nuovi sistemi operativi con cui si interfacciano nel fare le richieste d’esame e soprattutto San Cataldo mantiene l’attività di raccolta, assieme a Mussomeli, ma l’attività laboratoristica è stata trasferita all’ospedale S.Elia. Questo perché presso il S. Elia abbiamo dei sistemi di sicurezza e di controllo maggiori. Questa misura di riorganizzazione rende più sicure le trasfusioni”.
Con le Asp esiste la possibilità di coordinare e di razionalizzare in modo efficace tutto quello che vi è presente nel territorio?
“Il sistema di gestione unificato della sanità nella provincia, e quindi le aziende sanitarie provinciali, costituiscono un’autentica opportunità per la sanità della provincia. Anche le modalità con cui abbiamo affrontato l’altra emergenza, quella dell’ospedale di Mazzarino è stata quella che ci ha consentito di poter trasferire lì un chirurgo dall’ospedale di Gela, fino ad ieri non pensabile perché l’azienda ospedaliera di Gela era un’altra azienda. Credo che dalla riforma avremo possibilità maggiori, rispetto al passato, per poter affrontare e portare a positive conclusioni le problematiche legate alla sanità in questa provincia”.
Cosa può anticiparci della sua programmazione sanitaria?
“Stiamo avviando la gara per l’acquisto di una sala per emodinamica. Questo potrà consentirci di dare una risposta ad un bisogno fondamentale di salute degli abitanti di questa provincia che è l’angioplastica ovverossia di un’autentica procedura salvavita. Caso di infarto del miocardio: potere applicare uno step consente di superare la criticità del problema e potere dare una speranza di vita al paziente.
“La seconda questione che stiamo affrontando è quella della radioterapia presso il Presidio di San Cataldo; questo presidio avrà un ruolo importante e significativo nella programmazione sanitaria della provincia di Caltanissetta, perché il trattamento di patologie oncologiche necessitanti di radioterapia verranno fatti per Caltanissetta e per tutta la provincia, ed anche per le province vicine, nel presidio di San Cataldo. Ho trovato che i lavori sono conclusi e non è stata ancora acquista la tac per il presidio e sono state avviate le procedure per il reclutamento del personale. Angioplastica, emodinamica e radioterapia sono obiettivi da seguire subito e farli usufruire alla popolazione”.
 

 
Il livello di sicurezza delle strutture sotto esame da parte della Joint commission

Rischio clinico: Caltanissetta punto di riferimento per l’intera Sicilia?
“Caltanissetta e la sua provincia, attraverso il sottoscritto che ne è il responsabile, saranno sede del progetto regionale con Joint Commission, quindi le politiche sul rischio clinico passeranno da qui. Da lunedì è iniziata la formazione per tutta la Regione siciliana al Cefpas, verranno formate circa 150 unità ma soprattutto avremo una consulente americana della Joint Commission per verificare il livello di sicurezza delle strutture sanitarie, che sarà a Caltanissetta alcuni giorni alla settimana nel mese di novembre, e farà un giro facendo delle interviste, verificando ed entrando nel merito dei problemi assistenziali che sono posti all’interno delle nostre strutture ospedaliere. E’ il più importante esame al mondo che si possa fare”.
Mobilità sanitaria, in provincia di Caltanissetta, su 100 utenti, 30 vanno fuori. Come riacquistare la fiducia di quelle persone che vanno via?
“Lavorando sui nostri ospedali, con un rinnovamento tecnologico, con un rinnovamento strutturale su tutti gli ambienti che svolgono prestazioni ambulatoriali ed anche con un’adeguata politica del personale facendo sì che a Caltanissetta gravitino professionalità significative e non vi sia fuga di cervelli”.

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