Bonus bebè, c’è tempo fino al 24 luglio. Ecco chi può accedere all’agevolazione - QdS

Bonus bebè, c’è tempo fino al 24 luglio. Ecco chi può accedere all’agevolazione

Liliana Rosano

Bonus bebè, c’è tempo fino al 24 luglio. Ecco chi può accedere all’agevolazione

venerdì 29 Maggio 2015

Il bonus si può richiedere per ogni figlio nato (o adottato) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015

Era stato annunciato a suoni di cinguettii sui social network, con tanto di polemica politica. Ora eccolo, nero su bianco il bonus bebè. La scadenza per la presentazione della richiesta è stata fissata al prossimo 24 luglio. Il decreto pubblicato lo scorso 10 Aprile sulla Gazzeta ufficiale spiega che il bonus si può richiedere per ogni figlio nato (o adottato) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Oltre ai requisiti personali, i bambini devono essere figli di cittadini italiani, di uno stato appartenente all’Unione Europea o figli di cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, ci sono specifici requisiti economici. Questi ultimi riguardano il reddito. Infatti, il decreto stabilische che la famiglia di appartenenza non deve avere un ISEE superiore a 25.000 euro all’anno, sia al momento della presentazione della domanda, sia per tutta la durata del bonus.
L’importo dell’assegno dipende dal reddito: 1.920 euro annui, quindi 160 euro mensili, se il nucleo familiare ha un ISEE non superiore a 7.000 euro; 80 euro al mese, se il nucleo familiare ha un ISEE superiore a 7.000 euro ed inferiore a 25.000 euro.
Il bonus è valido dal giorno della nascita del bambino (o di ingresso nella famiglia nel caso di bambino adottato) fino al compimento del terzo anno di età (o al terzo anno dall’ingresso nella famiglia di adozione). La domanda si può presentare dallo scorso 25 aprile e può essere inviata solo per via telematica dal sito dell’INPS (che erogherà mensilmente l’assegno) attraverso il Pin e in base ai modelli forniti dallo stesso ente. Il decreto contempla anche alcuni casi di decadenza del bonus: cambiamento delle condizioni reddituali previste e quindi ISEE superiore a 25.000 euro; decesso del bambino o revoca dell’adozione; affidamento del figlio a terzi o affidamento esclusivo al genitore che non ha fatto richiesta per ottenere l’agevolazione.
La spesa per le casse dello Stato per questo tipo di provvedimento non sarà molto alta a causa dei requisiti piuttosto restrittivi, si attesterà secondo le stime intorno ai 202 milioni di euro per il 2015 e intorno ai 607 milioni di euro per il 2016. Proprio a seguito dei nuovi paramentri stabiliti dalla soglia di reddito, il bonus bebè ha scatenato una serie di polemiche perchè con questi nuovi paramentri  si riduce notevolmente la platea degli aventi diritto. Non solo, una parte politica ha sottolineato come il bonus bebè e la relativa spesa rappresentano un minimo rispetto alle politiche a sostegno della famiglia  che invece il governo dovrebbe mettere in pratica. Parliamo degli asili nido e di altre misure che supportano socialmente le famiglie italiane.

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