Formazione: attività bloccate in attesa di programmazione - QdS

Formazione: attività bloccate in attesa di programmazione

Michele Giuliano

Formazione: attività bloccate in attesa di programmazione

giovedì 11 Giugno 2015

Formatori di nuovo in mobilitazione, presentato esposto alla magistratura per una serie di presunte illegalità. Nello scontro tra Regione e operatori le “vittime” restano i disoccupati siciliani

PALERMO – Finisce con un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo il caos che sta investendo la formazione. Dopo le proteste, i ricorsi al Tar, gli scioperi e persino la class action, adesso arriva persino l’investitura della giustizia penale per fare luce su un sistema che mostra ogni giorno di più le sue storture figlie di decenni di clientelismo sfrenato da parte della politica siciliana.
L’associazione “Gli irriducibili della formazione professionale in Sicilia” e i sindacati dell’Uslal e Cobas hanno presentato un vero e proprio “memoriale” al procuratore Capo della Repubblica di Palermo. Fari puntati sulla Regione Sicilia e sul governatore Crocetta “che in spregio alla normativa vigente – sottolineano sindacati e associazione – ha cancellato migliaia di posti di lavoro e negato il diritto all’istruzione a migliaia e migliaia di giovani siciliani”. “Questa è la prima denuncia – precisa Gianfranco Bono, presidente de ‘Gli irriducibili della formazione professionale in Sicilia’ – a cui seguiranno ulteriori iniziative compresa la class action che sarà depositata nei prossimi giorni e che con vari step culminerà in un ricorso in Corte di Giustizia”.
È stata anche organizzata una giornata di protesta a Palermo in cui è stata rivendicata una vera e propria piattaforma: il lavoro per gli ottomila operatori; le garanzie occupazionali e retributive previste dalle normative vigenti; il rispetto della legge regionale 24/76 successive modifiche ed integrazioni; l’applicazione delle norme previste dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro; un sistema formativo che assicuri ai giovani siciliani un servizio efficace ed efficiente capace di rilanciare l’occupazione giovanile e l’economia della regione. Senza mezzi termini è stato detto un fermo “no” ai licenziamenti collettivi, allo smantellamento del sistema formativo regionale, alle false promesse del presidente Crocetta e alla macelleria sociale .
 
“Agli 8 mila operatori del sistema – aggiungono Maurizio Galici dei Cobas, Antonino Spallino dell’Uslasl e Bono de ‘Gli irriducibili’ – sono state azzerate le garanzie occupazionali e retributive previste dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dalla legge regionale 24/76 sue successive modifiche ed integrazioni. I licenziamenti ormai si contano nell’ordine di migliaia. I lavoratori non ricevano quasi mai puntualmente lo stipendio, addirittura alcuni non percepiscono le loro spettanze da più di un anno. Nessuna certezza per l’avvio delle attività del 2015 e nessuna prospettiva lavorativa, malgrado i ripetuti impegni assunti dal Governo regionale, per gli operatori degli sportelli multifunzionali. Personale quest’ultimo opportunamente qualificato e riqualificato con fondi pubblici viene sbattuto in mezza alla strada senza nessuna alternativa”. “Il piano 2015-2016 è al palo – rincara la dose il deputato regionale Giovanni Lo Sciuto – mentre il governo non ha nemmeno chiarito cosa intenda fare con i 1.700 sportellisti. Questa la situazione disastrata della Formazione professionale in Sicilia”.
 

 
Intanto la disoccupazione schizza al 23%
 
Gli Enti hanno già comunicato che se entro giugno non partiranno i bandi per la programmazione biennale, saranno costretti a licenziare tutti i lavoratori del settore. E con un settore come quello formativo che rischia di crollare definitivamente c’è anche una preoccupante disoccupazione in Sicilia giunta al 23 per cento, a fronte del 12,7 per cento che è il dato nazionale, con un 40 per cento di disoccupazione giovanile e una uguale percentuale di famiglie scese al di sotto della soglia della povertà. “Chiediamo atti concreti – rilancia il deputato regionale Marco Falcone – circa l’utilizzo delle risorse residue comunitarie, onde evitare il disimpegno delle stesse, e l’attuazione celere degli adempimenti programmatori che consentano, entro settembre, l’avvio della quarta annualità dell’Avviso 20. Per questo motivo abbiamo chiesto la convocazione immediata della commissione regionale Lavoro, affinchè l’assessore alla Formazione Lo Bello e il direttore Silvia vengano a riferire, invitando gli enti, con una comunicazione ufficiale, a bloccare i licenziamenti”. Strada, questa, che però sembra irrimediabilmente tracciata.

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