Donne, la violenza non si arresta - QdS

Donne, la violenza non si arresta

Chiara Borzi

Donne, la violenza non si arresta

sabato 13 Giugno 2015

Quasi 7 milioni le malcapitate che nel corso della loro vita sono state offese dalla brutalità maschile. Istat: nell’Isola il 24% delle intervistate ha subito abusi, la media italiana è del 31%

ROMA – La violenza sulle donne rappresenta un problema costante nella società italiana. I dati 2014 appena diffusi dall’Istat, che a Roma ha organizzato un convegno sul tema dal titolo “La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”, confermano un trend negativo e preoccupante: 6 milioni e 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Sono 652 mila le donne vittime di stupri e 746 mila quelle che invece hanno subito il tentativo. In Italia ne sono vittime anche le donne straniere. La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7 per cento contro 19,6 per cento), mentre quella sessuale si riscontra più spesso tra le italiane (21,5 per cento contro 16,2 per cento).
Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7 per cento contro 5,1 per cento), in particolare le donne moldave (37,3 per cento), rumene (33,9 per cento) e ucraine (33,2 per cento) subiscono un maggior numero di abusi. Grave il dato che vuole anche le giovanissime, neppure adolescenti, subire maltrattamenti: secondo l’Istat il 10,6 per cento della popolazione femminile ha conosciuto il terrore delle brutalità prima dei 16 anni. Altra grave stima nazionale è quella che svela l’esistenza di 3 milioni e 466 mila donne, vittime di stalking almeno una volta nel corso della vita (il 16,1 per cento delle donne). Di queste,1 milione e 524 mila lo ha subito dall’ex partner, 2 milioni e 229 mila da persone diverse dall’ex partner.
Secondo i dati forniti dall’Istat per le regioni, la Sicilia mostra percentuali sempre inferiori rispetto la media nazionale di donne. Quasi il 24 per cento delle donne siciliane ha  dichiarato di aver subito nella propria vita violenze fisiche o sessuali. L’11,9 per cento l’ha subita dal partner o ex partner, oltre il 5 per cento dal partner abituale, più del 17 per cento di donne – dai 16 ai 70 anni – da un uomo che non è suo partner. Questo dato siciliano è inferiore rispetto la media nazionale (31,5 per cento) del 7,6 per cento. Sembra esserci maggior rispetto per le donne in Sicilia. La percentuale di donne che hanno subito violenza fisica o sessuale è la seconda più bassa in Italia, superiore di poco al 23,7 per cento registrato in Basilicata, ultima percentuale italiana.
Stesso trend è rilevato da Istat per i casi di violenza fisica. In Sicilia il 14,4 per cento delle donne, nel corso della vita, è stata vittima del fenomeno. Ancora una volta una percentuale bassa e maggiore solo a quella della Basilicata (13,6 per cento). Nella nostra regione sono soprattutto gli ex partner a commettere violenza fisica sulle donne (16,2 per cento), i non partner (quasi 7 per cento) o il partner abituale (4 per cento). Più alti i dati che riguardano la violenza sessuale. Nel panorama del Sud Italia, la Sicilia comincia a distinguersi, sebbene solo altre due regioni degli stessi territori facciano registrare percentuali più alte. Sono quasi il 17 per cento le donne che hanno dichiarato di aver subito questa violenza nel corso della loro vita in Sicilia. In Basilicata sono state il 15 per cento, in Calabria il 16 per cento. Il 13,7 per cento delle donne siciliane, dai 16 ai 70 anni, ha dichiarato di aver subito violenza sessuale nel 2014, il 7,2 per cento dal proprio partner, oltre il 5 per cento persino dall’ex partner.
Anche in quest’ultimo caso la nostra regione fa registrare una stima inferiore rispetto la percentuale nazionale, uguale al 21 per cento. La differenza è quindi di oltre 4 punti percentuali. Ancora più ampio il divario con la media nazionale per i casi di violenza fisica, in Italia pari in media al 20,2 per cento e in Sicilia ferma al 14,4 per cento. Dunque quasi il 6 per cento di casi in meno.

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