Nella rete dell’orco, 95.000 video pedopornografici in un solo anno - QdS

Nella rete dell’orco, 95.000 video pedopornografici in un solo anno

Serena Giovanna Grasso

Nella rete dell’orco, 95.000 video pedopornografici in un solo anno

venerdì 19 Giugno 2015

Tra il 2003 e il 2014 la onlus Meter ha segnalato 115.493 siti a contenuto pornografico alla Polizia postale. Nel 2014 il servizio di ascolto ha effettuato 729 consulenze telefoniche, 512 in Sicilia

PALERMO – Negli anni 2000 la digitalizzazione si è diffusa a tappeto, influenzando ogni singolo ambito. Non hanno tardato ad approfittarsene le attività illecite, neppure le più turpi come la pedopornografia. Si tratta di una forma criminosa estremamente vile, che si svolge proprio ai danni dei più piccoli.
 
Ormai da più di venticinque anni, esattamente dal 1989, don Fortunato Di Noto con la sua onlus Meter è impegnato a lottare contro questo  fenomeno. Degna di menzione è l’attività di monitoraggio svolta dagli operatori Meter che permette di aggiornare quotidianamente la banca dati della Polizia postale circa la condizione dei traffici pedofili in rete, in virtù della convenzione siglata il 5 novembre 2008. I dati e le segnalazioni Meter forniscono una preziosa mappatura di oltre il 50% del fenomeno e consentono di accelerare il processo di indagine. Dal 2003 al 2014 Meter ha segnalato alle autorità competenti ben 115.493 siti, di cui 7.712 solo lo scorso anno.
 
Proprio per quel che attiene al 2014, sono 95.882 i video pornografici che hanno coinvolto i bambini tra i 3 e i 13 anni, 574.116 le foto a contenuto pornografico che ritraggono i bambini tra i 3 e i 13 anni e 621 le foto e i video dei bambini tra 0 e 3 anni rinvenuti all’interno dei siti segnalati alle autorità.
Per quel che attiene le segnalazioni in merito ai social network, nel 2014 si assiste a una notevole contrazione rispetto all’anno precedente: infatti, mentre nel 2013 si sono contate 1.048 segnalazioni, lo scorso anno si rileva una vera e propria decimazione (180).
Sarebbe opportuno educare i più piccoli ad un corretto uso della rete, ma anche limitarne l’accesso correlativamente all’età. Facebook ci aveva provato, imponendo un minimo di 13 anni per iscriversi al social, purtroppo però non c’è nessun sistema che accerti la veridicità dell’età dichiarata, consentendo così a tutti di iscriversi liberamente.
Se è così facile per il bambino entrare a far parte dei social, stessa cosa dicasi per i pedofili che sotto falsa identità eliminano le differenze di età e adescano con estrema facilità i minori. Estremamente a rischio sono anche gli archivi telematici: poiché estremamente vulnerabili, i pedofili più bravi con la rete accedono con estrema facilità all’account sottraendo ogni tipo di contenuto fotografico e multimediale.
Ma l’attività di Meter non si esaurisce certamente qui. Infatti, estremamente meritevole di considerazione è il servizio di consulenza attivo all’interno del centro di ascolto che permette di raccogliere le richieste provenienti da ogni parte d’Italia. Ogni giorno giungono al servizio consulenze richieste di aiuto riguardanti la tutela e il benessere del minore e della famiglia, dunque si tratta di uno strumento che trascende dall’esclusiva lotta alla pedofilia, ma che guarda al più generale benessere del minore.
 
Durante il corso di tutto il 2014 il servizio ha effettuato complessivamente 729 consulenze telefoniche a livello nazionale, di queste ben 512 in Sicilia, praticamente un’assoluta maggioranza. Buona parte delle richieste è correlata ad abusi sessuali pure da parte di parenti, violenze, segnalazione di siti sospetti; ma anche cyberbullismo e problemi educativi nelle scuole. Spesso al consulto telefonico seguono dei colloqui con i genitori e con lo stesso bambino. Al termine del percorso verranno fornite alla famiglia tutte le indicazioni circa il comportamento da attuare con il figlio vittima di abuso.
Infine, ulteriore attività perseguita da Meter riguarda l’apertura lo scorso 8 dicembre 2013 di una comunità di accoglienza per i minori in difficoltà. La struttura accoglie bambini che hanno subito abusi, maltrattamenti e abbandoni, ma anche coloro che si trovano in situazioni di disagio , offrendo loro la possibilità di elaborare l’esperienza traumatica accompagnandoli lungo la via della guarigione. 

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