Province, nodi Governo vengono al pettine - QdS

Province, nodi Governo vengono al pettine

Raffaella Pessina

Province, nodi Governo vengono al pettine

martedì 23 Giugno 2015

Monta la rabbia dei lavoratori mentre l’Ars è impegnata sul taglio delle indennità. Aut aut di Ardizzone: “O si approva la riforma o si torna al voto”

PALERMO – Oggi i dipendenti delle Province siciliane sono in sciopero nel Capoluogo contro il lungo stallo della riforma e le incertezze dei circa seimila lavoratori (approfondimento a pagina 9). E questo argomento diventa terreno fertile per la polemica politica. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha proclamato ieri il suo aut-aut: “L’approvazione della riforma è ineludibile – ha detto  – altrimenti si sciolga il Parlamento e si torni al voto”.
Il corteo dei dipendenti, attesi da tutta la Sicilia, parte alle 10 da piazza Marina per arrivare davanti all’Assemblea regionale siciliana. Il presidente dell’Ars ha accolto la richiesta di colloquio dei sindacati confederali della Cgil, Cisl, Uil e autonomi del Csa, e alle 13.30 incontrerà i rappresentanti dei lavoratori delle ex Province regionali. L’appuntamento nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni è stato allargato anche ai presidenti dei gruppi parlamentari a Sala d’Ercole.
Come è noto le Province da lungo tempo sono commissariate e la (mancata) riforma è una delle tante incompiute annunciate all’inizio della legislatura. Il ddl, che introduce i liberi consorzi dei Comuni e le Città metropolitane infatti è ancora in attesa di approdare a Sala d’Ercole. Ardizzone avrebbe voluto trattare il testo già questa settimana, ma l’Aula è tuttora bloccata attorno al disegno di legge sui tagli ai sindaci e non riesce a trovare la quadra. Oltretutto, i lavori erano stati rinviati per consentire ai deputati lo svolgimento della campagna elettorale.
Il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, ha già fatto sapere che domani in conferenza dei capigruppo, Forza Italia chiederà “la calendarizzazione del ddl sulle province per procedere alla sua approvazione immediata, dinanzi alla manifesta incapacità del Governo e della sua maggioranza”. Il ddl, al momento, è fermo all’Ars dopo la recente bocciatura dell’articolo 1, che racchiudeva in se tutta la ratio della legge.
 
Intanto sempre oggi è prevista la presentazione a Palazzo dei Normanni del Manifesto politico-programmatico di “#Diventerà Bellissima”, movimento nato lo scorso novembre per costruire un’alternativa alla “finta rivoluzione del centrosinistra e al malgoverno del Pd di Rosario Crocetta”. L’iniziativa sarà presentata alla stampa da Nello Musumeci.
“Cedendo alle sollecitazioni di tanti cittadini, abbiamo lanciato da Palermo un appello per una mobilitazione civile tra persone per bene – ha detto Musumeci – nel momento più difficile e drammatico per la nostra Isola. Una sorta di Patto civico che possa dare rappresentanza ai tantissimi siciliani che non vogliono rassegnarsi a morire di crocettismo e di renzismo. Ci rivolgiamo a quei siciliani che, al di là degli schieramenti, credono ancora possibile una politica pulita ed efficiente per costruire insieme un progetto alternativo”. Oggi intanto nel pomeriggio riprende l’attività parlamentare a Sala D’Ercole con all’ordine del giorno il disegno di legge sui cosiddetti tagli ai sindaci.

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