Sin Milazzo, la Regione dorme su 4,5 milioni di euro - QdS

Sin Milazzo, la Regione dorme su 4,5 milioni di euro

Rosario Battiato

Sin Milazzo, la Regione dorme su 4,5 milioni di euro

martedì 23 Giugno 2015

Imbarazzanti dati del ministero dell’Ambiente: fondi stanziati nel 2006, accordo nel 2011, spesi meno di 400mila euro. Lo scorso aprile inviato il nuovo cronoprogramma per invertire i risultati sin qui scadenti

PALERMO – Quasi dieci anni per niente. Risale infatti al 2006 il primo stanziamento di 4,5 milioni di euro per le attività di bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin) “Area industriale di Milazzo”. Anni di ‘intensa’ inattività da parte della Regione siciliana che soltanto nel marzo scorso ha realizzato una rideterminazione del cronoprogramma, a fronte di una spesa certificata di poco meno di 400mila euro. Il quadro complessivo della vicenda è stato realizzato dal sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, che ne ha parlato la settimana scorsa, rispondendo a una interrogazione del senatore Bruno Mancuso.
Le prime risorse stanziate dal ministero dell’Ambiente per le attività di bonifica ammontano a complessivi 4,5 milioni di euro, a valere sui fondi del decreto ministeriale n. 308 del 2006.
“Per l’utilizzo di tali risorse – riporta il sottosegretario in aula -, il 23 febbraio 2011 è stato sottoscritto tra il ministero dell’Ambiente e il Commissario delegato per l’emergenza bonifiche e la tutela delle acque in Sicilia, la Regione siciliana, la Provincia di Messina, i Comuni di Milazzo, Monforte San Giorgio, Pace del Mela, San Filippo del Mela e San Pier Niceto, un Accordo di programma ‘per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel sin Area industriale di Milazzo’”.
Questa somma è stata successivamente riassegnata dal ministero dell’Economia sul capitolo di bilancio del ministero dell’Ambiente e con decreto dirigenziale del 10 luglio 2012 trasferita interamente al Commissario delegato per l’emergenza bonifiche e la tutela delle acque in Sicilia.
Sulla base dei termini dell’accordo (articolo 7) proprio quest’ultimo si poteva considerare come il soggetto incaricato a definire le modalità di attuazione e i termini “per l’espletamento delle attività previste nello stesso fino alla data del 31 dicembre 2012, allorquando è subentrata nell’incarico la Regione Siciliana, nella persona del dirigente generale del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, quale soggetto competente alla prosecuzione delle attività”. 
In diverse occasioni il ministero dell’Ambiente ha richiesto al dipartimento della Regione siciliana l’aggiornamento sullo stato di attuazione degli interventi di bonifica, ottenendo in cambio pochissimi risultati. “Preso atto del ritardo accumulato nell’attuazione degli stessi nonché degli esigui impegni e spese sostenute (le quali, a fronte dei 4,5 milioni di euro stanziati ammontano, rispettivamente, a 292.062,84 di euro e 95.192,01 di euro) – ha proseguito Degani -, ha chiesto alla Regione siciliana di voler confermare l’attualità e la priorità degli interventi indicati nell’Accordo del 23 febbraio 2011”.
 
La nota di aggiornamento è arrivata il 18 aprile del 2014, quando la Regione ha confermato tutti i punti indicati nell’Accordo del 2011. Con le successive note del 16 febbraio 2015 e del 4 marzo 2015, ha trasmesso, inoltre, “una tabella di sintesi sullo stato di attuazione degli interventi, aggiornata a marzo 2015, nonché la rideterminazione del cronoprogramma”. La direzione del ministero si è, inoltre, resa disponibile a partecipare al tavolo tecnico “Area ad elevato rischio di crisi ambientale del comprensorio del Mela” ed è in attesa di essere convocata.

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