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Messina – Per gli stabilimenti balneari una boccata d’aria lunga 5 anni

Bonasera Fabio

Messina – Per gli stabilimenti balneari una boccata d’aria lunga 5 anni

giovedì 25 Giugno 2015

La proroga delle concessioni marittime demaniali fino al 2020 redatta dall’assessore all’ambiente Croce. Picciolo, capogruppo Pdr all’Ars: “L’estate delle attività sulla costa è salva”

MESSINA – Una svolta all’economia dell’isola, e a quella della Regione siciliana, puntando sulle risorse più ovvie: le spiagge e il mare. È questa la svolta impressa dall’assessore del Territorio e dell’Ambiente, Maurizio Croce, il quale, con una direttiva dello scorso 9 giugno, ha prorogato le concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2020. Una risposta importante alle aspettative dei gestori di stabilimenti balneari.
Il provvedimento di Croce, oltre a favorire il proliferare dei lidi estivi, sulla falsariga delle più rinomate località rivierasche, contempla il mantenimento dei preesistenti oneri concessori, che rimarranno invariati per i prossimi cinque anni e che saranno particolarmente agevolati per forze di polizia, enti di culto e imprese ittiche o marine. Per tutte queste realtà sarà sufficiente versare un irrisorio canone ricognitorio. Potranno essere rilasciate anche nuove concessioni la cui durata non potrà andare oltre il 2020.
A Palermo, al momento, non sono però in grado di stimare quanto sarà possibile guadagnare. L’entità degli introiti dipenderà necessariamente dalla programmazione economica quinquennale dei privati che investono nel settore. Le potenzialità per fare cassa, in ogni caso, non si discutono. Beppe Picciolo, capogruppo del Pdr all’Ars, parla addirittura di “nuovo bancomat della Regione”.
“La stagione estiva delle tante attività che ruotano intorno all’utilizzo della costa è salva – continua il capogruppo, artefice principale dell’approdo di Croce nell’esecutivo di Rosario Crocetta – ma in una prospettiva di medio termine anche per le esanime casse della Regione Siciliana è in arrivo una boccata di ossigeno con lo sblocco e il costante monitoraggio dei canoni di concessione delle aree del demanio marittimo. Il decreto ponte firmato dall’assessore, oltre a rimuovere un pesante ostacolo per l’avvio delle concessioni, imprime un’accelerazione alle procedure d’adozione del Pudm da parte dei Comuni inadempienti”.
Il Pudm (Piano di utilizzo delle aree demaniali) è lo strumento di pianificazione dei singoli Comuni, chiamato a confluire nel Piano regionale del demanio marittimo. Per fare ciò, palazzo d’Orleans pretende una certa tempestività. Non si stanno facendo attendere, tuttavia, i primi ritardi, né i conseguenti commissariamenti.
Ventiquattro, fino a questo momento. Tra le località a maggiore vocazione turistica colpite dal provvedimento, le isole di Pantelleria, Ustica e Lipari. In provincia di Agrigento, ci sono Porto Empedocle e Cattolica Eraclea. Tra i capoluoghi, Siracusa, insieme ai centri di Avola e Carlentini. Nel Palermitano, Cefalù, Cinisi, Terrasini, Trappeto e San Mauro Castelverde. Nel Messinese, Furci Siculo, Furnari, Itala, Monforte, San Giorgio, Motta d’Affermo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Rometta, San Pier Niceto, Scaletta Zanclea e Valdina.
Ma questo è solamente un primo elenco. Si tratta dei Comuni già diffidati nelle scorse settimane, per i quali i termini sono già scaduti. Nuovi commissariamenti sono attesi nei prossimi giorni.
“La proroga – fa poi rilevare Picciolo – sblocca fino al 2020 l’attività balneare, dando la possibilità ai titolari di concessione di programmare con cadenza quinquennale la propria attività, mentre chi ha un contenzioso può mettersi in regola con il pagamento nella misura ridotta del 30%. Nuove concessioni potranno essere rilasciate da parte di quei Comuni che hanno recepito o recepiranno il Pudm”.
“Entro quest’anno – conclude il parlamentare regionale – si avrà pure la trasformazione, nelle nove province, degli uffici periferici demaniali in servizi demaniali, con una piena autonomia gestionale, garantendo la riorganizzazione amministrativa degli stessi e una più capillare presenza sul territorio per poter meglio vigilare sul rispetto generale dei singoli Pudm”.

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