Comportamenti a rischio tra gli adolescenti - QdS

Comportamenti a rischio tra gli adolescenti

Maria Francesca Fisichella

Comportamenti a rischio tra gli adolescenti

venerdì 26 Giugno 2015

Dati 2014 dello studio Health Behaviour in School-aged Children. Gioco d’azzardo e minori: Sicilia sopra la media nazionale

PALERMO – L’età pre-adolescenziale e adolescenziale rappresenta un momento fondamentale nello sviluppo dell’individuo, durante la quale è efficace mettere in campo strategie di promozione della salute.
È per comprendere la portata e la diffusione dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti, in questo momento della loro vita, che è attivo dal 1982 lo studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), cui l’Italia partecipa dal 2001. Tale studio è promosso dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della Sanità e coinvolge ogni quattro anni, nei 44 paesi aderenti, un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni.
Il ministero della Salute nel 2010 ha inserito l’indagine nell’ambito del progetto CCM Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni, che è stato coordinato nel 2010 dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con le Università di Torino, Siena e Padova, referenti dello studio internazionale, ed ha consentito per la prima volta la partecipazione di tutte le Regioni. Nel 2014 l’indagine è stata condotta nuovamente, con le medesime collaborazioni. Alla rilevazione 2014 hanno partecipato 3.317 classi distribuite in tutte le Regioni italiane.
Quali sono gli elementi più interessanti emersi dall’ultima rilevazione (2014)? Dal sovrappeso all’obesità, dall’attività fisica alle ore trascorse a giocare con uno smartphone.
Ecco, in definitiva, le cifre.
Riguardo al sovrappeso i dati 2014 mostrano, rispetto alla precedente rilevazione del 2010, una diminuzione della percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di età. La diminuzione è particolarmente evidente tra gli 11enni (dal 23,3 per cento al 19 per cento nei maschi e dal 17,1 per cento all’13,5 per cento nelle femmine ); anche per quanto riguarda l’obesità, stando all’indagine, si osserva un lieve calo, più evidente nei 13enni (dal 4,5 per cento al 3,3 per cento nei maschi e dal 2,4 per cento al 1,3 per cento nelle femmine). Ma in tutto questo emerge una prevalente presenza di tali fattori più nelle regioni del Sud.
Continuando a scorrere l’indagine emerge che solo una bassa percentuale di studenti consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno, e il valore più alto (22,7 per cento) che si registra lo si trova tra le ragazze di 15 anni. Saltare la prima colazione è un fenomeno in calo tra i 15enni, ma si ha un lieve peggioramento tra i 13enni e gli 11enni di entrambi i sessi.  Aumentano i 15enni che dichiarano di essersi ubriacati almeno due volte nella vita (maschi da 16,7 per cento a 20,8 per cento – femmine da 10,8 per cento a 16 per cento).
Aumenta, pure, la percentuale di adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il Pc, lo smartphone o il tablet. L’aumento è più sensibile tra le ragazze, in particolare è raddoppiato tra le 11enni (da 8,7 per cento a 16,5 per cento). Di contro, si abbassano le ore trascorse davanti alla Tv. Circa l’attività fisica, poi, rispetto al 2010 cresce il numero dei ragazzi che la pratica (un’ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce di età; l’aumento è più sensibile, però, tra gli 11enni, in particolare nei maschi (ragazzi dal 47,6 per cento al 57,3 per). In crescita anche la percentuale dei fumatori abituali.
Anche il fumo è stato oggetto dell’indagine. Nel 2014 gli studenti 15enni che dichiarano di fumare tutti i giorni sono il 13,8 per cento dei ragazzi e il 13,3 per cento delle ragazze. L’andamento è in crescita rispetto al 2010. Il fenomeno, poi, presenta delle differenze regionali marcate. Se la media nazionale dei 15enni fumatori abituali è del 13,6 per cento – e la Sicilia è in linea con il dato – la Valle d’Aosta registra un 6 per cento contro il 21 per cento della Sardegna. I valori più elevati si riscontrano, comunque, nelle Regioni del Centro-Sud. Altro tema: il bullismo. Tra il 2010 e il 2014 è aumentato il numero dei ragazzi che dichiarano di aver subito episodi di bullismo, in particolare è aumentato in entrambi i sessi il numero degli 11enni che dichiarano di subire occasionalmente atti di bullismo (maschi da 20,7 per cento a 25,7 per cento – femmine da 9,2 per cento a 17,3 per cento). E che dire del gioco d’azzardo?
 
Nell’indagine 2014 sono state aggiunte, nei questionari destinati ai 15enni, alcune domande relative al gioco d’azzardo. E’ emerso che circa il 60 per cento dei 15enni maschi e il 22 per cento delle femmine ha sperimentato il gioco d’azzardo almeno una volta nella vita. Anche qui esiste una situazione che differenzia marcatamente Nord e Sud del Paese; la Sicilia con il suo 34,4 per cento supera la media nazionale che si attesta al 30,5 per cento.

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