Il sindaco De Magistris vince il ricorso e resta in carica - QdS

Il sindaco De Magistris vince il ricorso e resta in carica

redazione

Il sindaco De Magistris vince il ricorso e resta in carica

venerdì 26 Giugno 2015

Lo ha deciso il Tribunale partenopeo su ricorso presentato dal primo cittadino

NAPOLI – Luigi de Magistris può continuare a fare il sindaco di Napoli e non va sospeso. A deciderlo ieri il Tribunale partenopeo che “atteso l’evidente rilievo mediatico” del ricorso presentato “dal sindaco contro il decreto prefettizio di sospensione dalle funzioni” e “l’interesse pubblico sotteso” sospende “l’efficacia del suddetto provvedimento fino alla decisione della Corte Costituzionale sulla già sollevata questione di legittimità costituzionale”.
La tanto discussa legge Severino in questi giorni sta tenendo col fiato sospeso anche un altro vertice istituzionale della Campania.
Su richiesta del premier Matteo Renzi, l’Avvocatura dello Stato ha fornito un parere sul caso Vincenzo De Luca. È proprio il presidente del Consiglio la figura a cui la legge affida la sospensione dei presidenti di Regioni. Il testo del parere, con tanto di fotografia e numero di protocollo, è stato pubblicato dal quotidiano la Repubblica.
Secondo l’Avvocatura, Vincenzo De Luca va sospeso al più presto dalla presidenza della Campania a norma della legge Severino, non appena la Regione avrà però un Governo nella pienezza dei poteri perchè non può essere lasciata acefala dopo le elezioni, pena il venir meno al dovere costituzionale di mettere gli organi istituzionali elettivi in condizione di funzionare.
Secondo l’indicazione dell’Avvocatura dello Stato a palazzo Chigi, a cui Renzi aveva preannunciato volersi rigorosamente attenere al termine del Consiglio dei ministri di martedì scorso, il premier ha le ore contate per firmare il decreto. Che dunque dovrebbe anche ingiungere a De Luca la nomina di un Vicepresidente e una Giunta in pochi giorni.
Una previsione dal doppio effetto. Quello di non procrastinare oltre lunedì l’insediamento del Governo campano vacante, la sospensione di De Luca da Presidente, la scelta del reggente. E quello di offrire una copertura normativa alla nomina del Vice e della Giunta da parte di De Luca, contro la cui validità sono pronte ad abbattersi una pioggia di contestazioni anche in sede legale da parte delle opposizioni M5s e di centrodestra.
Se già oggi, come molto probabile anche in considerazione della già prevista nuova riunione del Consiglio dei ministri, Renzi firmerà il decreto, nelle successive 48 ore andrà definitvamente sciolto il nodo del nome del reggente. De Luca ha sempre detto di volerlo molto legato a sè, con l’avvocato-deputato Pd Fulvio Bonavitacola da sempre in pole position.
 
Anche al Nazareno, però, vorrebbero qualcuno di più vicino a Renzi che a De Luca alla reggenza. I nomi circolati della segretaria regionale Assunta Tartaglione (deputata del Pd alla Camera) e Pina Picierno (europarlamentare) non sarebbero i soli su cui in queste ore sui sta ragionando e sondando per la guida operativa della Campania dalla prossima settimana.
“A mio avviso se Renzi con un atto di banditismo dovesse varare, come si annuncia, un decreto pro De Luca, dovremmo scatenare l’inferno. Si conferma l’antico e deprecabile principio secondo il quale la legge si applica ai nemici ma si interpreta per gli amici. La legge Severino è stata applicata retroattivamente e illegalmente a danno di Berlusconi. Lo ha affermato in una dichiarazione il vicepresidente Fi del Senato Maurizio Gasparri.
“Ad atti di banditismo – ha ammonito Gasparri rivolto a palazzo Chigi – si deve rispondere con una forte azione, anche parlamentare, a tutela della legalità. In questa vicenda emerge la patetica figura dell’avvocato generale dello Stato, che ha più cognomi che decoro istituzionale. Massella Ducci Teri offre argomenti discutibili a Renzi, ponendo le premesse per un suo coinvolgimento nelle azioni giudiziarie che potrebbero scaturire da un atto di banditismo legislativo del Governo. Attenti perché provvedimenti illegali avrebbero conseguenze su tutti i dibattiti parlamentari in corso”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017