Lo spettro Grexit aleggia in Europa - QdS

Lo spettro Grexit aleggia in Europa

redazione

Lo spettro Grexit aleggia in Europa

martedì 30 Giugno 2015

Clima rovente tra Atene e Ue. Attesa per il referendum del 5 luglio

ATENE – In queste ore si sprecano le analisi di esperti, o presunti tali, sulle cause che hanno condotto la Grecia sull’orlo del baratro. C’è chi attribuisce ogni responsabilità alle scelte scellerate dei governi greci, all’elefantiasi della pubblica amministrazione e al parassitismo atavico della sua classe dirigente e chi invece punta il dito dritto contro l’Ue e una politica economica “a esclusiva trazione tedesca”, come ha sottolineato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Lo spettro della Grexit continua ad aleggiare in Europa e la partita che si giocherà nei prossimi giorni non riguarda solo Tsipras, ma il destino di tutti e 28 gli Stati membri dell’Unione europea, inclusa l’Italia che è “esposta” per un ammontare di 65 miliardi di euro. Dunque le rassicurazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan possono essere ritenute affidabili  ma solo fino ad un certo punto dal momento che le ripercussioni sarebbero inevitabili per tutta l’Eurozona.
La Cancelliera Angela Merkel ostenta ottimismo circa la possibilità di una ripresa delle trattative: “Il programma di aiuti alla Grecia si concluderà domani (oggi per chi legge, ndr)”, ha detto. L’Europa aveva fatto una “offerta generosa” che era frutto dello spirito di “compromesso” che è alla base dell’Ue. Ma da parte greca questa volontà di compromesso non c’era. “Se il governo greco vorrà riprendere i negoziati”, ad esempio dopo il referendum “saremo pronti”, ha aggiunto la cancelliera. Intanto, mercoledì sul caso Grecia si terrà un dibattito parlamentare al Bundestag.
Il clima, intanto, si è fatto rovente.
Il futuro che la Grecia può permettersi il lusso di programmare, non va oltre il giorno del referendum. Secondo quanto riferito da fonti del governo ellenico, il premier greco Alexis Tsipras avrebbe avuto un nuovo colloquio telefonico con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker,  in cui ha ripresentato la richiesta di una proroga agli aiuti europei, che scadranno oggi, in modo da poter arrivare al referendum sull’ultima offerta avanzata dall’Ue senza problemi di liquidità.
Una conversazione che evidentemente non ha avuto gli esisti sperati, visto che poco dopo Juncker ha tenuto una conferenza stampa in cui ha duramente criticato Tsipras. Il lussemburghese non ha fatto menzione a una nuova conversazione con il premier greco.
Tsipras ha anche telefonato al presidente dell’europarlamento, Martin Schulz, con la medesima richiesta. Schulz avrebbe risposto che avrebbe convocato i capigruppo per valutare la fattibilità della proroga. In realtà una questione di questo genere è di competenza dei ministri delle Finanze, che sabato scorso hanno già risposto picche ad Atene.
Tsipras aveva anticipato che avrebbe ripresentato richieste in tal senso durante un messaggio televisivo.
Risposta dai toni polemici da Atene alle dichiarazioni del presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker. “In un negoziato, l’indice di buona fede e credibilità necessario è la sincerità”, ha affermato con una nota il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, sollevando quindi indirettamente dubbi sulla sincerità del capo della Commissione.
Precedentemente Juncker si era detto “deluso a livello politico e umano” dal comportamento del premier greco Alexis Tsipras, che qualcuno ha definito addirittura “suicida”.
Nel pomeriggio di ieri, il premier Renzi è intervenuto con un tweet in inglese sul referendum del 5 luglio che sta tenendo Grecia e Ue con il fiato sospeso: “Il punto del referendum greco non è un derby tra la Commissione Europea e Tsipras, ma tra l’euro e la dracma. Questa è la scelta”.

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