Rosario Crocetta nella bufera. Assessori in fuga - QdS

Rosario Crocetta nella bufera. Assessori in fuga

Patrizia Penna

Rosario Crocetta nella bufera. Assessori in fuga

giovedì 02 Luglio 2015

Attivata una campagna sui social dalla sottosegretaria Vicari #decrocettizziamoci. Appello Ance al Parlamento: “Approvare in fretta legge appalti”

PALERMO – Clima irrespirabile e contesto politico “non più credibile”: è un governo in crisi nera, quello di Rosario Crocetta, il quale prova a difendersi con le unghie e con i denti contro quelle che lui definisce strumentalizzazioni. Ha provato a smorzare i toni il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi che, nel corso della riunione del gruppo parlamentare svoltasi a Palazzo dei Normanni nella giornata di ieri e convocata con il preciso obiettivo di analizzare la situazione politica regionale, ha detto: “Inutile negarlo, è una fase di incertezza. Oggi faremo una prima valutazione in vista della direzione regionale del PD di sabato. Non bisogna nascondere le difficoltà, ma neppure enfatizzarle a tutti i costi”.
 
L’obiettivo della riunione è stato anche quello di discutere in merito ai prossimi lavori parlamentari. A tal proposito Gucciardi si è appellato al senso di responsabilità politica dei novanta deputati: “Dobbiamo procedere su ‘binari paralleli’ – ha detto – da una parte c’è la situazione che riguarda il governo regionale, dall’altra c’è l’esigenza di votare in aula provvedimenti importanti con scadenze ravvicinate, penso alla manovra correttiva o al completamento della riforma delle Province”. Intanto, il governo Crocetta, dopo Ettore Leotta e Nino Caleca, rischia di perdere il terzo assessore: le annunciate dimissioni dell’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, potrebbero rappresentare il colpo di grazia su una giunta regionale che brancola nel buio ormai da troppo tempo.
Il presidente della Regione, però, non ci sta: “Niente e nessun commento strumentale può incrinare il grande lavoro di risanamento della sanità che abbiamo fatto in due anni con Lucia Borsellino. E i dati parlano chiaro, con i grandi risparmi effettuati, con il taglio degli sprechi, con le denunce delle truffe di centinaia di milioni di euro sui farmaci, sulle gare truccate e i risparmi conseguenti’’. E aggiunge: “Sono di lunga resistenza e nessuno riuscirà a piegarmi fino a quando riterrò che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia. Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno. Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare”.
Nelle stesse ore in cui Crocetta, travolto da un’ondata di polemiche che sembra non avere fine, cerca disperatamente di non affondare, l’assessore all’Economia Alessandro Baccei prova invece a scongiurare il paventato rischio che lo Stato impugni innanzi la Corte costituzionale la Finanziaria. A spegnere il fuoco stavolta ci pensa il sottosegretario di Stato per gli Affari regionali, Gianclaudio Bressa:  “La Ragioneria dello Stato non ha bocciato la legge di stabilità della Regione Sicilia, ma ha fatto delle osservazioni che sono attualmente oggetto di un confronto istituzionale tra il Dipartimento per gli Affari regionali e la Regione Sicilia stessa”.
Un altro sottosegretario, quello allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, ha lanciato sul suo profilo Twitter un nuovo hashtag: #decrocettizziamoci. La campagna social mira – dice una nota di Vicari – a riassumere con una serie di slides alcuni punti controversi dell’esperienza di Rosario Crocetta in questi due anni e mezzo di mandato alla guida della Regione Siciliana.
Intanto, ieri l’Aula si è riunita per analizzare i quattro disegni di legge incardinati nel corso della seduta di lunedì. “Auspichiamo che il disegno di legge in discussione all’Assemblea Regionale Siciliana che modifica i criteri di aggiudicazione, permettendo una riduzione dei ribassi, possa essere approvato nel più breve tempo possibile e che il Parlamento Regionale, sappia trovare la formulazione più adeguata per fugare eventuali dubbi di incostituzionalità” così è intervenuto ieri il presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello, che ha aggiunto: “al riguardo vogliamo ricordare ai parlamentari e alle forze politiche che la legge regionale n.12 del 2011, attualmente vigente nel settore dei lavori pubblici, con la definizione del carattere transfrontaliero delle gare, ha già derogato dalla normativa nazionale senza incorrere in censure né da parte dell’allora Commissario dello Stato, né a ricorsi alla Consulta”.

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