Emigrazione giovanile: Sicilia seconda con 8.765 ragazzi che hanno lasciato la loro terra - QdS

Emigrazione giovanile: Sicilia seconda con 8.765 ragazzi che hanno lasciato la loro terra

Emiliano Zappala

Emigrazione giovanile: Sicilia seconda con 8.765 ragazzi che hanno lasciato la loro terra

giovedì 02 Luglio 2015

Rapporto Giovani: 50% dei ragazzi tra 19 e 32 anni disposto a trasferirsi all’estero, il 34,2% a spostarsi nel resto d’Italia. Pochissime opportunità, bassa qualità degli impieghi disponibili, scarsa fiducia nelle istituzioni

CATANIA – Sono i giovani del Sud i nuovi emigrati. Almeno nel mondo occidentale. L’84,4% di loro ha dichiarato infatti di essere disposto a trasferirsi ovunque pur di trovare un lavoro. Ancora meglio se le offerte arrivano dall’estero. Oltre il 50% è disposto a trasferirsi stabilmente in un altro paese per migliorare il proprio lavoro. Per il 34,2% basterebbe anche anche solo spostarsi all’interno della penisola. Qualunque cosa pur di trovare un impiego, visto che nel Mezzogiorno lavoro non ce n’è.
Sono i dati che emergono dallo speciale focus sul mondo giovanile meridionale fornito dal “Rapporto Giovani”.
L’indagine promossa ed elaborata a partire da un panel di 5000 ragazzi tra i 19 e i 32 anni dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.
Secondo l’indagine inoltre la disponibilità a spostarsi è più alta per chi ha titolo di studio maggiore, con l’ulteriore danno di impoverire non solo quantitativamente ma anche qualitativamente la presenza dei giovani nel territorio di origine.
In particolare il 73% di chi ha solo la scuola dell’obbligo è disposto a trasferirsi stabilmente (in Italia o all’estero) contro l’86% dei laureati. Inoltre, solo il 43% di chi ha titolo basso è pronto ad andare all’estero, contro il 52% dei laureati.
La decisione di spostarsi dei giovani del Sud è legata non solo alle minori opportunità di trovare lavoro rimanendo nella regione d’origine, ma anche alla più bassa qualità e soddisfazione per gli impieghi svolti da chi il lavoro ce l’ha.
Chi rimane nel Sud, spesso è costretto a doversi adattare a svolgere una attività non pienamente in linea con le proprie aspettative.
All’interno di questo quadro si trova purtroppo perfettamente inserita la nostra Isola che, nel 2015, ha fatto registrare un drammatico aumento dell’emigrazione giovanile: dal quarto posto la Sicilia è passata al secondo, con 8.765 ragazzi che hanno lasciato la loro terra.
Questo perché nella regione il tasso di disoccupazione rimane intorno al 22%, mentre quella giovanile arriva addirittura al 44%. Cercare lavoro nell’Isola sembra inutile. I programmi varati in questi mesi dalla Regione non sembrano sufficienti.
D’altronde uno dei motivi che spinge i giovani del Sud ad andare via, secondo il rapporto, è proprio la bassa fiducia nelle istituzioni e in particolare nella possibilità che la politica locale sia in grado di migliorare le condizioni di vita e lavoro dei cittadini. La fiducia nelle istituzioni locali  è pari al 23% per i giovani italiani in generale, ma scende a un poverissimo 17% tra i giovani del Sud.

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