Pmi, dal governo una spinta verso l’internazionalizzazione - QdS

Pmi, dal governo una spinta verso l’internazionalizzazione

Rosario Battiato

Pmi, dal governo una spinta verso l’internazionalizzazione

sabato 04 Luglio 2015

Stanziati 3 milioni di euro dalla legge di stabilità 2015 per promuovere prodotti e servizi all’estero. Far conoscere ai consumatori stranieri le eccellenze prodotte sul nostro territorio

PALERMO – Nuovi flussi di finanziamento per sostenere i consorzi per l’internazionalizzazione finalizzati a sostenere le pmi nei mercati esteri per la diffusione di prodotti e servizi e per incrementare “la conoscenza delle autentiche produzioni italiane presso i consumatori internazionali”.
L’obiettivo è anche il contrasto del fenomeno dell’italian sounding (realizzazione di un prodotto più o meno velatamente identificato come originario dell’Italia o di una sua regione, pur essendo stato ottenuto in altri Paesi) e, più in generale, della contraffazione dei prodotti agroalimentari. Stanziati 3 milioni di euro per il 2015 tramite la legge di stabilità 2015.
Il decreto del direttore generale per le Politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi è arrivato il primo luglio scorso. In questo modo il ministero dello Sviluppo economico ha definito le modalità e i termini per la richiesta e la concessione dei contributi a fondo perduto.
Unica eccezione riguarda proprio le imprese isolane: “per i consorzi monoregionali della Valle d’Aosta e della Sicilia, l’erogazione dei contributi è subordinata all’assegnazione nel pertinente capitolo di bilancio dei relativi fondi da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
I Consorzi per l’internazionalizzazione devono essere costituiti in forma di società consortile o cooperativa da pmi industriali, artigiane, turistiche, di servizi, agroalimentari, agricole e ittiche aventi sede in Italia, oppure da imprese del settore commerciale purché in misura non prevalente rispetto alle altre. Possibile anche la partecipazione di enti pubblici e privati, di banche e di imprese di grandi dimensioni, ma non devono fruire dei contributi pubblici.
Tra le altre richieste economiche di base, i consorzi devono avere per oggetto la diffusione internazionale dei prodotti e dei servizi delle piccole e medie imprese e non avere scopo di lucro. “Necessario anche un fondo consortile interamente sottoscritto, versato almeno per il 25%, formato da singole quote di partecipazione non inferiori a € 1.250,00 e non superiori al 20% del fondo stesso”.
I progetti finanziabili riguardano la partecipazioni a fiere e saloni internazionali, eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali, show-room temporanei, incoming di operatori esteri,  incontri bilaterali fra operatori esteri e all’estero, workshop e/o seminari in Italia con operatori esteri e all’estero, azioni di comunicazione sul mercato estero, attività di formazione specialistica per l’internazionalizzazione destinata esclusivamente alle imprese partecipanti al progetto.
Precise le regole per poter essere finanziati.
Le inziative devono essere strutturate come Progetto per l’internazionalizzazione per un valore compreso tra 50mila e 400mila euro e devono essere realizzate in tutto l’arco del 2015. Per presentare la domanda di contributo bisogna inviare il materiale richiesto all’indirizzo pec dgpips.consorzi@pec.mise.gov.it tramite posta elettronica certificata, firmata digitalmente dal legale rappresentante del Consorzio.
La scadenza è fissata per il primo di agosto. Tutto il materiale necessario per l’avvio della pratica è scaricabile dal sito del ministero dello Sviluppo economico (mise.gov.it).
 

 
Progetto e spese, atto e statuto del Consorzio
 
PALERMO – Per ogni Consorzio una sola domanda di contributo, anche se ciascuna Pmi potrà comunque aderire a più consorzi ma partecipare a un solo progetto presentato.
Alla domanda vanno allegati il Progetto di internazionalizzazione da realizzare, corredato dalle relative voci di spesa, l’atto e statuto del Consorzio, salvo che tali documenti siano già agli atti del Ministero, e poi l’autocertificazione “aiuti de minimis”, comprensiva degli eventuali contributi erogati dal Ministero.
I Consorzi per l’internazionalizzazione che intendono presentare domanda dovranno dotarsi di un proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata (pec) e di firma digitale ai sensi della normativa vigente.
Ricevuta la documentazione sarà una Commissione di valutazione ad esaminare i progetti e attribuire a ciascuno un punteggio.
Tutti i parametri si possono leggere in dettaglio all’articolo 9 del decreto e vanno dalla validità tecnico-economica alla coerenza dell’attività programmata con i risultati attesi fino al numero di imprese coinvolte in tutte le iniziative del progetto. Per ogni parametro i punteggi variano da un minino di 0 a una massimo compreso tra 3 e 6. Bisogna raggiungere quota 18 per essere ammessi a contributo.

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