Grecia, arriva Tsakalotos "l’anti Varoufakis" - QdS

Grecia, arriva Tsakalotos “l’anti Varoufakis”

Grecia, arriva Tsakalotos “l’anti Varoufakis”

martedì 07 Luglio 2015

Il nuovo ministro delle Finanze elleniche è un economista con laurea ad Oxford

Laurea in Politica, Filosofia ed Economia ad Oxford nel 1989, profilo discreto, toni moderati, gran lavoratore: Euclid Tsakalotos, nominato nuovo ministro delle Finanze greco, è descritto da molti come “l’esatto opposto” dell’effervescente precedessore Yanis Varoufakis, che ha annunciato le sue dimissioni ieri  nel nome di una più facile ripresa dei negoziati con i creditori internazionali.
In realtà, Tsakalotos, nato a Rotterdam, oggi 55enne, come Varoufakis è un accademico con formazione all’estero e non sarebbe così estraneo alla retorica anticapitalista che ha reso il ministro che si è dimesso inviso a tanti interlocutori internazionali. Ma lo stile è decisamente diverso. Solo ieri, Varoufakis ha parlato dei creditori come “terroristi”: difficile pensare che oggi o domani si potesse presentare senza problemi attorno a un tavolo di trattative internazionali e forse Varoufakis si è voluto togliere un ultimo sassolino dalla scarpa, sapendo che avrebbe dovuto lasciare.
Ora tocca a Tsakalotos. Economista noto all’elite politica di Westminster, i quotidiani britannici descrivono il nuovo capo delle Finanze elleniche come “il ministro ombra” sino ad oggi.
Insomma, la sua nomina sarebbe un’ufficializzazione di una realtà già rodata nelle settimane scorse, da quando – era fine aprile – Varoufakis era stato de facto commissariato dal premier Tsipras, che gli aveva affiancato l’allora viceministro per le Relazioni Economiche Internazionali, che ieri ha assunto le redini delle Finanze.
Il Fondo monetario internazionale, intanto, attraverso il numero uno Christine Lagarde, si è detto “pronto ad assistere la Grecia se richiesto”. Stando a Lagarde, l’Fmi sta “monitorando da vicino la situazione” nella nazione ellenica “e prende nota” dell’esito del referendum che si è svolto domenica e con il quale la popolazione greca ha detto “no” ai termini degli aiuti dei creditori. Lo scenario, dunque, resta ancora tutto da definire. Probabile la ripresa dei negoziati, altrettanto probabile l’uscita di Atene dall’Erozona.
“Sebbene la situazione sia fluida, a questo punto un’uscita della Grecia dall’Area euro appare più probabile di una permanenza nell’Eurozona”, ha detto Malcolm Barr, economista di JPMorgan a Londra in una nota ai clienti, parlando di “circostanze caotiche” di un’eventuale uscita.
Nel corso del colloquio tra il premier greco Alexis Tsipras e il presidente russo Vladimir Putin il primo ha assicurato al leader del Cremlino “proseguiranno i negoziati con i creditori internazionali” e dunque anche con l’Unione europea. Meno ottimista è apparsa la Cancelliera Angela Merkel la quale, attraverso il suo portavoce, ha detto che “al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto”
Il futuro, dunque, è ancora tutto da scrivere. Oggi, intanto, sono attese le nuove proposte della Grecia all’Eurogruppo.
 
P.P.

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