Piano Giovani mai decollato: i tirocinanti contro la Regione - QdS

Piano Giovani mai decollato: i tirocinanti contro la Regione

Michele Giuliano

Piano Giovani mai decollato: i tirocinanti contro la Regione

giovedì 09 Luglio 2015

Sito in tilt, 2.400 i tirocini non attivati e 1.600 i giovani delusi dal click day del 5 agosto scorso. “Non può diventare un piano per vecchi, uniti nell’azione legale otterremo giustizia”

PALERMO – Era il luglio del 2014 quando si dava il via alla “prima tranche” del Piano Giovani. “Un’occasione unica”, “il traino dell’occupazione”, “il riscatto per i giovani siciliani” erano solo alcuni dei commenti trionfalistici che venivano accompagnati all’avvio di questo strumenti.
A distanza di un anno la realtà parla di tutt’altra cosa: il famoso click day, che doveva permettere l’inserimento dei giovani senza lavoro in azienda, è finito malamente tra polemiche, sito in tilt, veleni e sospetti tanto da far bloccare la procedura.
Così circa 2.400 tirocini non sono mai partiti e i 1.600 ragazzi assegnatari di un tirocinio con un incrocio regolarmente effettuato, sono rimasti a bocca asciutta.
Altrettante aziende si ritrovano ad aver avuta sottratta l’opportunità di avvalersi di forza lavoro giovane e di avere anche riconosciuti 250 euro al mese per ogni tirocinante assegnato. Ora sembra proprio che la vicenda finisce in tribunale.
Gli aspiranti tirocinanti si sono uniti in gruppo e dopo vari incontri, proteste e manifestazioni, hanno deciso di adire le vie legali contro la Regione: “Abbiamo conferito l’incarico allo studio legale Grillo-Cortese di Ribera – spiegano i rappresentanti del gruppo nato su facebook – per difendere le nostre ragioni in Tribunale e vederci risarciti del danno subito. Manca poco ormai e finalmente gli autori di questo scempio dovranno rispondere davanti alla legge di tutte le inefficienze accadute in questo anno trascorso. Milioni di euro buttati al vento e migliaia di giovani lasciati al loro destino, nonostante avessero ottenuto, legalmente, una concreta e remunerata possibilità di occupazione. Sono finiti i tempi in cui si tollerano le incompetenze della politica”.
Ad ogni tornata di click day avvenivano gli incroci, 800 per volta, e a curare il servizio informatico è intervenuta la Ett, una ditta esterna. Il 5 agosto scorso è la data che Nelli Scilabra, allora assessore alla Formazione e adesso nella segreteria di Crocetta, e migliaia di giovani non dimenticheranno più.
Il sistema infatti comincia ad accusare dei problemi di accesso e da lì vi sono stati i giovani che hanno effettuato gli incroci che tutt’oggi rivendicano il diritto al tirocinio e gli altri rimasti esclusi che si imbufaliscono.
A fine gennaio il dirigente Gianni Silvia aveva assicurato, in commissione Formazione all’Ars, che entro 15 giorni si sarebbe dato il via alla terza finestra (che si sarebbe dovuta tenere a settembre) per concludere l’iter del Piano e poi dare il via ai tirocini. Pochi però oggi credono a queste parole: dall’estate non si è mosso nulla.
“Lo scorso 22 giugno i residenti della Sicilia occidentale – concludono gli esponenti del gruppo social – si sono incontrati a Palermo per firmare il mandato legale mentre nella sede del Caf di San Gregorio di Catania i ragazzi della Sicilia orientale hanno firmato anch’essi il mandato legale. L’azione legale è un passo fondamentale per la tutela dei diritti acquisiti. Il Piano Giovani non può diventare un Piano per Vecchi, siamo stanchi di vedere calpestata la nostra dignità. Uniti nell’azione legale, otterremo giustizia”.
 


Sistema bloccato. Incrocio online tra candidati e aziende
 
Il Piano Giovani è stato concepito per essere una misura che avrebbe combattuto la dilagante piaga della disoccupazione giovanile giunta quasi al 46 per cento in Sicilia ma ha finito per essere invece un flop gigantesco. Uno strumento che è valido per gli under 35 con in ballo  2 mila percorsi di tirocinio per 6 mesi e uno stipendio di 500 euro, oltre alla possibilità di poter eventualmente restare in azienda. Il sistema previsto dalla Regione, con la collaborazione di Italia Lavoro, prevedeva di far incrociare i candidati e le aziende online attraverso il sistema del click day, ma la piattaforma informatica è saltata e quindi tutto si è intorbidito. Da qui il blocco del Piano giovani e una matassa che ancora oggi non riesce a sbloccarsi, come se il problema informatico fosse insormontabile. Ad oggi ci sono stati soltanto due click day, poi è seguito il nulla. Da segnalare che comunque, anche se a passo di lumaca, sembra che qualcosa si stia cominciando a muovere. Nei giorni scorsi ad esempio sul sito del Dipartimento Istruzione e Formazione della Regione è stata aggiornata la modulistica di gestione del Piano Giovani III annualità. Questo potrebbe quindi far dedurre che il governo siciliano stia provando a far ripartire la macchina.

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