Aste, violata l’autonomia dei Giudici - QdS

Aste, violata l’autonomia dei Giudici

Carlo Alberto Tregua

Aste, violata l’autonomia dei Giudici

giovedì 09 Luglio 2015

Decreto legge contro la trasparenza

Sulla Guri n. 147 del 27 giugno 2015 è stato pubblicato il decreto legge (83/15) in materia giudiziaria, nell’ambito del quale è stato inserito un punto (art. 13, comma 1, lettera b, punto 2), con il quale la pubblicazione degli avvisi d’asta per immobili e simili sui quotidiani è trasformata da obbligatoria a facoltativa, da parte del Giudice, solo su istanza da parte del creditore procedente. Con ciò, modificando l’articolo 490 del codice di procedura civile.
Il dl indica obbligatoriamente la pubblicazione degli avvisi d’asta su un portale unificato che verrà realizzato nei prossimi mesi e per il quale sono stanziati 900 mila euro nel 2015 e 200 mila nel 2016.
Si tratta di un provvedimento contro la trasparenza, contro l’interesse dei cittadini e, persino, contro l’interesse dei debitori a carico dei quali vi è la procedura esecutiva. E spieghiamo perché.
Quando si stabilisce la data dell’asta di immobili e simili, è ovvio che l’interesse generale sia quello di fare conoscere gli estremi al massimo numero di persone fisiche e giuridiche, che possano avere interesse a partecipare alla stessa asta per aggiudicarsene l’oggetto.

Non pubblicare sui quotidiani gli avvisi delle aste – che consentono tale trasparenza – impedisce di venirne a conoscenza – e vìola il diritto all’informazione di cui all’articolo 21 della Costituzione.
Vi è da aggiungere che l’interesse del creditore è quello di fare intervenire il maggior numero di partecipanti, non solo perché la vendita vada a buon fine, ma e soprattutto, per fare alzare il prezzo di aggiudicazione al massimo possibile, in conseguenza della massima partecipazione. Questa evenienza è anche interesse del debitore, perché la procedura ottenga l’incasso del prezzo più alto. 
Delegare la pubblicazione delle aste immobiliari a un portale nazionale, che in atto non esiste, è un modo per renderle cieche.
Da quanto precede, non si capisce quale sia stata la motivazione per inserire una microscopica norma contro la trasparenza e, ripetiamo, contro creditori e debitori. A meno che si pensi male e si siano voluti favorire quei soggetti che operano nel sottobosco delle aste giudiziarie e che dall’assenza di competitori possano fare lauti affari.
 

Rumors sostengono che questa microscopica norma sia stata voluta dal sistema bancario che rappresenta la maggior parte dei creditori, al fine di non anticipare le spese di pubblicazione delle aste sui quotidiani. Non possiamo crederlo, perché come prima abbiamo spiegato, il rapporto costi-benefici tra un’anticipazione di poche spese e la possibilità di aggiudicazione a prezzi più elevati, non ha convenienza ad un’iniziativa di questo genere.
Un’iniziativa a perdere per tutti, salvo i pochi beneficiari, cioè gli affaristi. Da qualunque parte si giri, risulta evidente che si tratti di una norma contro l’interesse generale e, forse, a favore di alcuni interessi privati.
Ma c’è di più. è inconcepibile che si tolga al Giudice delegato l’autonomia di effettuare la pubblicazione delle aste sui quotidiani, rimettendo alla richiesta dei creditori se effettuarla o meno. Non si può togliere al Magistrato e alla sua terzietà lo strumento più importante per gestire queste delicate procedure.

Il dl in questione è già stato incardinato presso la Commissione Giustizia della Camera, alla quale stanno pervenendo tutti gli emendamenti di modifica, anche quello per la soppressione sic et simpliciter del punto improvvidamente inserito.
A prima vista potrebbe sembrare che la nostra sia una voce a tutela dei quotidiani. Non è così. Riteniamo di avere argomentato come invece essa non serva l’interesse dei cittadini.
In ballo non c’è la spesa di qualche decina di milioni che, ricordiamo, rappresentano solo un’anticipazione, perché essa è a carico della procedura. In ballo non ci sono gli interessi dei professionisti delegati che si occupano di eseguirli. In ballo c’è l’interesse di un mercato immobiliare asfittico che dalla crisi ha subìto pesanti conseguenze. Ecco perché è indispensabile che tutti vengano a conoscenza delle aste, perché solo dalla possibilità del maggior numero di partecipanti vi sono maggiori probabilità di concluderle con le aggiudicazioni al più alto prezzo possibile.
C’è da augurarsi che il buon senso prevalga e che la situazione quo ante venga ripristinata, senza se e senza ma.

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