Inail, diminuiscono gli infortuni sul lavoro - QdS

Inail, diminuiscono gli infortuni sul lavoro

redazione

Inail, diminuiscono gli infortuni sul lavoro

venerdì 10 Luglio 2015

In 5 anni casi mortali in calo del -31%. I dati si riferiscono al 2014: crescono le malattie professionali

ROMA – Continuano a calare gli incidenti e i morti sul lavoro. Nel 2014 sono infatti 1.107 le denunce di infortuni mortali (1.215 nel 2013) e 662 i casi accertati sul lavoro. Di questi, 358 (pari al 54%) sono avvenuti fuori dell’azienda. Sono invece 26 i casi ancora in istruttoria: se fossero tutti riconosciuti come avvenuti sul lavoro si avrebbe una riduzione di poco più del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010. Sono questi i dati dell’Inail sull’andamento degli infortuni presentati alla Camera.
Le denunce per gli infortuni sul lavoro sono state 663mila, in diminuzione del 4,6% rispetto al 2013 (erano state 695mila) e del 24% in cinque anni. Poco più di 437mila sono gli infortuni riconosciuti sul lavoro, di cui il 18% si sono verificati fuori dell’azienda cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”.
Sono poi 11 milioni circa le giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail, causate dagli infortuni sul lavoro con una media di 82 giorni per gli infortuni che hanno provocato menomazione e di 20 giorni in assenza di menomazione. Per poter meglio calcolare l’indice di sinistrosità, cioè il numero di infortuni normalizzato con il periodo di esposizione al rischio, sono stati censiti in via sperimentale tre macro-gruppi: artigiani autonomi, lavoratori parasubordinati e interinali. L’andamento della serie storica quinquennale mostra una tendenza decrescente con valori compresi tra il 2% e l’1,5% per gli artigiani, intorno allo 0,3% per i parasubordinati, tra il 3,9% e il 3,2% per gli interinali.
I dati dell’Inail confermano l’andamento crescente nella serie storica del numero delle malattie professionali: 57.400 circa le denunce di malattie presentate nel 2014 (51.900 nel 2013) con un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 35% e il 2% è ancora in istruttoria. Il 62% delle denunce ha riguardato malattie del sistema osteomuscolare, in crescita del 78% rispetto al 2010. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati che sono circa 43 mila, al 40% dei quali è stata riconosciuta la causa professionale. Sono inoltre 1.700 i lavoratori colpiti da malattia abesto-correlata riconosciuta e 1.488 i lavoratori deceduti con riconoscimento di malattia professionale (il 26% in meno rispetto al 2010), di cui 414 per patologie asbesto-correlate protocollate nell’anno. L’analisi per classi di età mostra che l’85% dei casi del 2014 ha riguardato soggetti con età maggiore di 74 anni al momento del decesso.
I principali dati del preconsuntivo 2014 indicano entrate di competenza per 9 miliardi e 586 milioni di euro (con un decremento prossimo al 5,5% rispetto al 2013) e uscite di competenza per poco meno di 9 miliardi e 109 milioni (con prestazioni istituzionali in diminuzione del 2,1%, rispetto all’anno precedente). Il risultato finanziario è quindi positivo (477 milioni), anche se in diminuzione del 36% rispetto al 2013. Il risultato economico è di 984 milioni. Le riserve tecniche ammontano a circa 27 miliardi e 600 milioni: le riserve sono coperte per circa l’83% da liquidità, versata alla Tesoreria dello Stato senza remunerazione. Alcune misure introdotte dalla legge di stabilità, tra cui la riduzione dei premi e la rivalutazione dell’indennizzo del danno biologico, hanno inciso sul bilancio del 2014 che continua comunque a tenere la solvibilità.
Nel 2014 la riduzione dei costi e il miglioramento dei rendimenti hanno costituito gli obiettivi di una rinnovata gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare dell’istituto. Lo scorso anno ha inoltre visto il concreto avvio della collaborazione scientifica a rete organizzata nel 2013 tra l’Inail e tre partner di eccellenza nella ricerca tecnologica e medica: l’istituto italiano di tecnologia di Genova, l’istituto di biorobotica della scuola superiore S. Anna di Pisa e il campus biomedico di Roma.

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