Formazione: accreditati 173 nuovi enti - QdS

Formazione: accreditati 173 nuovi enti

Michele Giuliano

Formazione: accreditati 173 nuovi enti

martedì 03 Novembre 2009

È stato aggiornato dall’assessorato al Lavoro l’elenco degli enti che avevano fatto richiesta di accreditamento. La spesa complessiva per il settore non potrà superare i 242 milioni. Ma i risultati non ci sono

PALERMO – E meno male che i rubinetti della Regione Siciliana per la formazione professionale si devono chiudere.
A cosa serve allora continuare ad accreditare nuovi enti di formazione? Domanda che in apparenza potrebbe anche sembrare banale ma non lo è affatto.
L’assessore regionale alla Formazione, Luigi Gentile, era stato chiaro: “Non si può continuare ad aggravare il bilancio della nostra Regione s devono arginare le spese della formazione professionale e soprattutto garantire gli enti storici che hanno già numerosi dipendenti a tempo indeterminato”.
Ed allora viene ancora da chiedersi: ma se già non ci sono soldi per garantire il consolidato (ogni anno serviranno 250 milioni di euro, ndr), come si potrebbe pensare di fare spazio a nuovi enti?
Tutti interrogativi che davvero non riescono a trovare certezze, men che meno proprio in questi giorni alla notizia dell’accreditamento di ben altri 173 enti di formazione. è stato infatti aggiornato dall’assessorato al Lavoro l’elenco degli enti che avevano fatto richiesta di accreditamento e che erano stati inseriti all’interno del decreto numero 1037 dell’aprile del 2008.
Tutta l’istruttoria è stata rivista e quindi aggiornata con tanto di via libera per l’esattezza a 173 enti di formazione.
I nuovi accreditati provengono da un po’ tutte le province con prevalenza di Catania, Palermo e Trapani. Inevitabile pensare che tutti questi nuovi enti presenteranno istanza di partecipazione al prossimo piano dell’offerta formativa del 2010. Ma, se la Regione manterrà fede ai suoi impegni, per loro non ci sarà alcuno spazio.
Considerata l’ingessatura della spesa complessiva, che non potrà superare gli attuali 242 milioni di euro (anzi, si è parlato di ridurre…..), non si riesce davvero a capire quale potrebbe essere il futuro di queste nuove strutture formative e quale ruolo potrebbero avere.
Difficile potere anche pensare che potranno reggersi sulle loro gambe autofinanziandosi: con la miriade di enti di formazione finanziati dalla Regione è difficile potere convincere qualcuno a pagare per seguire un corso di formazione dal momento che altrove verrebbe addirittura pagato, anche se con pochi spiccioli.
Un quadro dunque che sembra sempre più offuscato.
Proprio per questo l’associazione Aref, che riunisce diversi enti di formazione professionale siciliani che non si riconoscono nelle posizioni delle associazioni datoriali Forma e Cenfop, dice si sposare la causa dell’assessore regionale al Bilancio il quale aveva paventato la possibilità di sospendere per un anno l’attività formativa in Sicilia, con esclusione delle attività legate all’obbligo formativo, e di utilizzare un finanziamento ridotto per tutto l’anno 2010, al fine di mantenere il personale dipendente a tempo indeterminato in attività di riqualificazione organizzata in collaborazione con gli Enti gestori e gli Atenei siciliani per poi quindi procedere alla innovazione e ristrutturazione del settore, da decenni ritenuta indifferibile. Ipotesi nemmeno tenuta in considerazione dall’assessore Gentile che ha già emanato il bando per il Prof 2010.
 

 
Fermare la formazione per un anno: la proposta dell’Aref
 
L’Aref ha lanciato una serie di proposte alternative per riuscire a risolvere dalla radice il problema degli sprechi della formazione siciliana. è stato infatti richiesto il riconoscimento della natura pubblicistica degli interventi formativi ex l.r. 24/76 ed in materia di Obbligo di Istruzione e Formazione (O.I.F.); la conseguente possibilità di assumere solo a seguito di concorso pubblico e previa ammissione al concorso di personale qualificato, in possesso di titoli scolastici adeguati a ciascun ruolo professionale da ricoprire; l’equiparazione dei fondi assegnati ai fini della formazione ai fondi destinati ai servizi pubblici indispensabili quali quelli scolastici; ed ancora il finanziamento di percorsi formativi ispirati a formare operatori esperti nelle nuove tecnologie, con particolare riguardo al settore delle energie  rinnovabili. L’Associazione che riunisce diversi enti di formazione lancia anche l’idea che, durante il periodo di riqualificazione del personale, nell’attesa di ritornare alle attività formative coincidenti con l’avvio dei percorsi scolastici, come è avvenuto sino all’anno 2000, viene chiesto di avviare una serrata e ampia discussione, ai diversi livelli, finalizzata a  varare la riforma del settore.

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