Gaetano Armao: "La Sicilia è in palese stato di default" - QdS

Gaetano Armao: “La Sicilia è in palese stato di default”

Raffaella Pessina

Gaetano Armao: “La Sicilia è in palese stato di default”

giovedì 16 Luglio 2015

Procura rinvia a giudizio per peculato 13 capigruppo della scorsa legislatura. L’ex assessore Armao: “Lo Stato doveva impugnare tutto il bilancio”

PALERMO – Si stringe la morsa Pd/Udc attorno a Crocetta. Si è tenuto infatti un vertice a Roma tra il segretario siciliano dei democratici Fausto Raciti e il leader regionale dello scudocrociato Gianluca Miccichè, dopo il recente chiarimento che ha placato, almeno per ora, i dissidi sul governo Crocetta. Era prevedibile, dopo due anni e mezzo di polemiche, che gli alleati decidessero, per impedire un colpo di mano degli altri partiti, di blindare il presidente della Regione, che aveva trovato dissidenti rispetto alla sua politica anche all’interno dello stesso Partito democratico.
Gli ingressi in giunta dell’ex segretario Udc Giovanni Pistorio e dell’ex capogruppo del Pd Baldo Gucciardi, assumono il senso di questa nuova fase.
La Procura della Repubblica di Palermo intanto ha chiuso l’indagine sulle spese dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Il risultato è la richiesta di rinvio a giudizio per peculato nei confronti di 13 capigruppo della scorsa legislatura. L’unico per cui i magistrati chiedono l’archiviazione è Antonello Cracolici del Pd, che ha appena ricevuto lo stesso incarico. Gli altri per i quali si procederà sono: Giulia Adamo, Titti Bufardeci, Nunzio Cappadona, Marianna Caronia, Nicola D’Agostino, Cateno De Luca, Cataldo Fiorenza, Innocenzo Leontini, Rudy Maira, Livio Marrocco, Francesco Musotto, Salvo Pogliese e Paolo Ruggirello.
I magistrati chiedono l’archiviazione per 45 altri politici, tra i quali Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, Baldo Gucciardi, appena nominato assessore alla Salute e già capogruppo del Pd, Davide Faraone, Pd, sottosegretario all’Istruzione, Francesco Cascio (Ncd),  Pino Apprendi (Pd), Luigi Gentile (Futuro e libertà), Giuseppe Lupo (Pd), Raffaele Lombardo (Mpa), Bernardo Mattarella (Pd) e Gaspare Vitrano (Misto).
Gli indagati erano 97 in tutto. Per una quarantina di questi la posizione è stata stralciata e le indagini proseguono. Le indagini erano partite a gennaio del 2014 e il procuratore aggiunto Leonardo Agueci ha detto che il “criterio base a cui ci siamo ispirati è stato quello per cui, dal punto di vista penale, dove le spese risultavano di carattere personale e non giustificate da alcun supporto documentale, veniva richiesto il rinvio a giudizio. Ci sono in ogni caso dei profili di carattere contabile che non sono di nostra competenza”.
Ora la Corte dei Conti, a cui sono stati inviati gran parte degli atti dell’indagine, dovrà valutare l’entità del danno erariale. Intanto questo pomeriggio riprendono i lavori d’Aula a Palazzo dei Normanni, mentre sull’impugnativa del Consiglio dei Ministri sul bilancio 2015 interviene Gaetano Armao, già assessore all’Economia della Regione siciliana, alla guida del movimento indipendentista “Sicilia nazione”. “La Sicilia è in palese stato di default – ha detto Armao –  mancano un miliardo e trecento milioni a copertura del bilancio 2015, il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto impugnarlo subito dopo il giudizio di parificazione”.
 
Per la prima volta nella storia dell’Autonomia regionale – prosegue Armao – la magistratura contabile non ha parificato l’esercizio finanziario o meglio, lo ha fatto solo formalmente a condizione che si metta subito mano ai conti pubblici. Palazzo Chigi ha dato il peggio di sé con l’impugnativa dei due anni successivi, salvaguardando il 2015”. Armao contesta “l’inerzia legislativa del parlamento regionale che non avvia un serio dibattito sulla riforma elettorale che garantisca il processo democratico della rappresentanza. Occorre un premio di maggioranza consistente o un doppio turno, come avviene negli enti locali”. Gli indipendentisti hanno annunciato la presentazione delle liste alle prossime regionali e alle elezioni nazionali, e una candidatura per la presidenza della Regione”.

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