Regione, è arrivata la resa dei conti - QdS

Regione, è arrivata la resa dei conti

Carlo Alberto Tregua

Regione, è arrivata la resa dei conti

giovedì 16 Luglio 2015

Crocetta ingabbiato e straparla

Per il rotto della cuffia la finanziaria regionale 2015 si è salvata. Il Consiglio dei ministri di venerdì 10 luglio ha deciso di impugnare quella parte relativa ai successivi anni 2016 e 2017. Si tratta di un pannicello caldo, più un avvertimento che un atto sostanziale perché nessuno sa cosa accadrà al Governo nazionale e al Governo regionale l’anno prossimo ed il successivo, dato che la situazione economica e politica è molto magmatica.
Un dato risulta evidente: Crocetta, pur di sopravvivere a se stesso, ha accettato di farsi ingabbiare dai commissari governativi arrivati e che stanno per arrivare.
L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, è stato il primo a cercare di mettere un pò di ordine nelle scassate finanze regionali, ma non c’è riuscito perché ha dovuto fare ingoiare al Governo l’utilizzazione di oltre 600 milioni del Fsc stornati dalla spesa per investimenti a quella corrente. Si tratta di un danno enorme all’economia siciliana perché essi costituivano una leva per mettere in moto la spesa in conto capitale.

Un altro commissario in arrivo è quello per i rifiuti, dal momento che in oltre trenta mesi la Giunta Crocetta non ha avuto la capacità di attuare un piano che provvedesse a dare una soluzione definitiva all’utilizzazione della spazzatura. Nessuno capisce perché quello che si fa in tutto il mondo, Europa e Nord Italia compresi, non si debba fare nella nostra Isola.
Si tratta degli impianti per la produzione di energia a base di Rsu. Ne basterebbero dieci dislocati opportunamente in tutto il territorio di 25 mila di chilometri quadrati, per smaltire i 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti, dai quali verrebbero tratte le materie prime (vetro, legno, plastica, carta) e prodotti energia elettrica, biogas e biocarburante.
Inoltre, con il residuo si otterrebbe materiale per creare i tappeti sottoasfalto delle strade. Alla fine del processo l’impatto ambientale sarebbe inferiore all’uno per cento. Solo degli incapaci non prendono in esame questa soluzione radicale che proponiamo da molti anni.
Un altro commissario dello Stato è stato preannunciato dal sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone perché l’assessore regionale non riesce a mettere ordine in quel verminaio della formazione che ha dilapidato oltre 3 miliardi di fondi Fse in dieci anni.
 

La sanità è un altro comparto a perdere. Nel 2014 sono stati spesi 600 milioni in più dell’anno precedente (altro che riduzione della spesa corrente cattiva!). Non si tratta di ridurre i servizi, ma di riorganizzarli inserendo dosi massicce di efficienza e qualità.
Con queste operazioni si possono ottenere due vantaggi, apparentemente contrari: miglioramento generale delle prestazioni ai malati e diminuzione delle spese. Infatti  sprechi, disorganizzazione e inefficienza la fanno da padroni, salvo delle isole luminose, nelle nove Asp e nelle otto aziende ospedaliere.
Nella sanità non si capisce quale sia la convenienza per i cittadini nell’obbligarli a rivolgersi alla parte pubblica. La Regione dovrebbe limitarsi a due azioni principali: la prima, un ferreo controllo di qualità delle prestazioni; la seconda, il pagamento delle fatture (Drg) indipendentemente da chi le effettui, strutture pubbliche o strutture private.
Infine, l’Agenzia per la coesione del territorio sta formando una task force per accelerare al massimo la spesa dei fondi europei in ogni regione. Ha anche poteri sostitutivi. Non è escluso un altro commissario ad hoc per la nostra Regione.

Da questo quadro, più volte ripetuto e peraltro non esaustivo, emerge ormai in modo lampante l’urgenza del commissariamento della Regione, ma non quello breve previsto dall’articolo 8 dello Statuto, cioè di tre mesi, ma uno ben più lungo fino all’estate 2016 che il Governo può attuare in ossequio all’articolo 126 della Costituzione, il quale prevede lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge.
Servono uno o più commissari-manager che per almeno un anno operino disboscando incrostazioni, corruzione e inefficienza, che hanno fatto della Regione un vaso di pandora cui urge togliere il coperchio.
Elezioni, dunque, in ottobre 2016 partendo da una Regione che abbia di nuovo i conti in ordine, avendo dirottato dalla spesa corrente (cattiva) alla spesa per investimenti (quella buona) le risorse.

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