Ordinanza di Crocetta del 14 luglio dispone l’impossibile raggiungimento del 35% di raccolta differenziata. A parità di peso, da noi smaltire l’immondizia costa 110 mln in più della Lombardia
PALERMO – La spazzatura è alle porte, eppure l’ordinanza del governatore del 14 luglio, l’ultima data utile per liquidare il regime commissariale delle Ato Spa, ha lanciato un cronoprogramma probabilmente inadeguato a fronteggiare quanto sta accadendo. Ci vorranno ancora dieci mesi, nella migliore delle ipotesi, per le nuove piattaforme pubbliche, anche di più per alcuni impianti di compostaggio.
Intanto la Sicilia resta ostaggio dei rifiuti e delle nove discariche che ancora, tra un’ordinanza e l’altra, continuano a restare in piedi per smaltire poco meno del 90% di oltre 6mila tonnellate quotidiane di rifiuti urbani prodotti. Le capacità di abbancamento si continuano a ridurre e questo ritmo di conferimento, senza una riduzione immediata della produzione, assieme alla crisi economica legata al sistema della raccolta potrebbe presto essere fatale.