Si tratta, sottolinea l’associazione, di un dato in “progressivo e preoccupante innalzamento” rispetto ai 3,5 milioni nel 2013 e ai 3,1 milioni nel 2012. Sul fronte Rc auto buone notizie arrivano dal costo che, alla fine dello scorso anno, è stato in media di 40 euro in meno rispetto al 2013 scendendo a 475 euro.
In base ai dati dell’Ania sulla distribuzione provinciale dei veicoli circolanti per l’anno 2014 è possibile, in via approssimativa, calcolare l’incidenza dei furti d’auto rispetto al numero di autovetture: nel 2014 ne sono state rubate 2,92 ogni 1.000 autovetture circolanti (erano 3,04 nel 2013 e 3,14 nel 2012). L’analisi dei dati a livello territoriale evidenzia che l’Italia meridionale è l’unica area dove si è osservato un incremento dei furti nel 2014 (+2,6%). Ad eccezione del Molise dove si osserva un decremento del fenomeno (-7,0%), tutte le altre regioni mostrano un aumento; in particolare la Basilicata e l’Abruzzo hanno registrato gli aumenti più elevati (rispettivamente +32,0% e +23,9%), mentre Calabria, Puglia e Campania hanno mostrato incrementi più contenuti (rispettivamente +2,8%, +2,2% e +1,2%).
Tuttavia anche nel 2014 le regioni con l’incidenza più elevata dei furti in rapporto alle autovetture circolanti si confermano essere la Puglia (6,95‰) e la Campania (6,32‰) (entrambi i valori in lieve aumento rispetto al 2013). In diminuzione invece del 7,1% il numero dei furti nel Nord. Più in dettaglio – segnala l’Ania – è la Lombardia la regione che ha presentato nel 2014 la riduzione più consistente dei furti (-11,6% rispetto al 2013), seguita da Liguria (-5,4%) e Piemonte (-4,4%). Nelle altre regioni si è osservato invece un aumento del fenomeno. In particolare il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige. Nell’Italia insulare – ricorda l’associazione – si è registrata la maggiore diminuzione di furti in Italia (-8,5%).
Entrambe le regioni hanno mostrato nel 2014 una riduzione consistente (-8,6% in Sicilia e -7,8% in Sardegna) e va notato che in Sardegna si conferma la tendenza alla riduzione già registrata nel 2013 (oltre il 16% di furti in meno in due anni). Il costo dei sinistri di competenza, definito come somma degli importi pagati e riservati per i sinistri accaduti nell’esercizio di bilancio, è stato pari a 1.513 milioni, in diminuzione (-10,8%) rispetto al 2013.
Gli oneri per sinistri, che includono rispetto al costo dei sinistri di competenza anche l’eventuale sufficienza/insufficienza degli importi riservati dei sinistri accaduti in anni precedenti, sono stati pari a 1.459 milioni (1.654 nel 2013). Il rapporto tra tali oneri per sinistri e i premi di competenza è stato pari al 60,9%, in miglioramento rispetto al 2013 (66,4%).
Valori inferiori alla media nazionale si sono registrati anche in alcune province del Sud come Foggia (4,67%), Brindisi (4,66%), Agrigento (4,57%), Catanzaro (4,52%), Cosenza (4,48%), Lecce (4,58%) e Enna (4,36%), oltre che a Potenza (4,24%) e Oristano (4,07%).
Nella maggior parte delle province italiane, dislocate su tutto il Paese, nel 2014 la frequenza sinistri è migliorata. In particolare è Rieti la provincia dove si è registrata la riduzione maggiore rispetto al 2013 (-6,6%), seguita da Catanzaro (-6,3%), Roma, Reggio Calabria, Grosseto, Udine e Oristano (con diminuzioni intorno al -6,1%). Poche sono le province invece dove la frequenza sinistri ha evidenziato, seppur in modo contenuto, un aumento.
A Verbania ed Enna l’indicatore è salito in media del 3%, mentre a Sondrio, Novara e Caltanissetta l’aumento medio è stato del 2,4%. (aca)